sabato 7 agosto 2010

Un triste primato della Svezia. (Sverige har näst flest våldtäkter i hela världen.)

Qualche settimana fa l`ex capo della polizia svedese Göran Lindberg è stato condannato a 6 anni e 6 mesi per ripetute violenze carnali su alcune minorenni.

Come se non bastasse è stato reso noto uno studio condotto dall'Unione Europea, ed ha dimostrato che in Svezia si verifica il maggior numero di violenze sessuali tra i Paesi UE. Il rapporto di Amnesty International sull'elevato tasso di violenze e lo sproporzionato basso tasso di condanne in Svezia ha solo confermato la situazione.
Il rapporto è stato pubblicato nel settembre 2008, per esaminare i problemi riguardanti violenze sessuali e diritti umani in Svezia, Norvegia, Danimarca e Finlandia.

Dal report emerge che in Svezia c'è un'enfasi incredibile sui diritti femminili, e la posizione femminile nella società svedese è migliore di quasi tutti i Paesi UE: nella classifica occupa il terzo posto del podio. Tuttavia, il numero di violenze sessuali denunciate non accenna a diminuire.
Nel 2008 gli stupri dei primi sei mesi sono aumentati del 9 % rispetto all'anno precedente (National Council of Crime Prevention BRÅ).

Case Closed evidenzia come in 20 anni il numero di stupri denunciati alla polizia sono quadruplicati, ma le condanne sono inferiori a quelle del 1965.
Anche le Nazioni Unite si sono dimostrate preoccupate per questo dato: nel febbraio 2007 hanno pubblicato un rapporto speciale in cui si sottolinea come ci sia una notevole discrepanza "tra l'apparente progresso nell'eguaglianza tra generi, e i rapporti di continue violenze contro le donne in tutto il Paese".
Secondo il National Council of Crime Prevention, nel 2006 sarebbero avvenuti quasi 30.000 casi di violenza (su una popolazione numerosa come quella della Lombardia). Se questi dati sono corretti, significa che solo il 5-10% di questi crimini vengono denunciati alla polizia.
Dei 3.500 stupri denunciati nel 2007, meno del 13% è culminato nella decisione di prendere provvedimenti penali.
Negli ultimi dieci anni i crimini a sfondo sessuale sono aumentati del 58%: tuttoggi in Svezia, statisticamente una persona rischia più di subire uno stupro che una rapina.
Il dato sconcertante è che l'atteggiamento comune della polizia davanti ad una denuncia di stupro è una discriminazione nei confronti della donna: è parere comune tra gli ufficiali che le donne che denunciano questo tipo di crimine "stiano mentendo o si stiano confondendo".
Questo atteggiamento dei poliziotti genera un fenomeno denominato "attrito": le donne preferiscono non denunciare l'accaduto, o far cadere le accuse in un secondo momento.
La condizione degli stupratori in Svezia è quindi di sostanziale impunità.

Questa è la triste classifica.

Lesotho: 91,6
Sverige: 53,2
USA: 28,6
Zimbabwe: 25,6
Norge: 19,8
Israel: 17,6
Finland: 17,2
Danmark: 7,3
Kenya: 1,9
Turkiet: 1,4
Japan: 1,2


Sverige har näst flest våldtäkter i hela världen.
Sverige ligger i den absoluta botten av FN:s statistik över antalet våldtäkter.
Bara i det lilla afrikanska landet Lesotho anmäls fler våldtäkter än här.
Den mindre smickrande statistiken finns i en ny rapport från FN-organet UNODC.
Den visar att det i Sverige anmäls 53,2 våldtäkter per 100 000 invånare. Det är skyhögt över våra nordiska grannar.
UNODC-statistiken visar också att antalet anmälda våldtäkter i Sverige har ökat kraftigt de senaste åren. Men även den oroväckande trenden har åtmistone delvis en rimlig förklaring, enligt Långström.
– Förutom förändringar i anmälningsbenägenheten brukar det förklaras med att sexuallagstiftningen förändrades 2005 så att fler brott än tidigare betraktas som våldtäkt.
Men faktum är att bland annat Brottsförebyggande rådet misstänker att antalet våldtäkter faktiskt ökar, i alla fall när det gäller våldtäkter där gärningsmannen är okänd.
Enligt Långström beror det på en förändring i svenskarnas nöjesliv.
– Vi konsumerar mer alkohol och ses mer i utemiljöer än tidigare. Då ökar riskytorna. Säg att två till tre procent av den manliga befolkningen kan tänka sig att begå sexualbrott under vissa förutsättningar. Nu exponeras de för fler möjligheter än tidigare, säger han.
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mercoledì 4 agosto 2010

La Stoccolma che non ti aspetti…!


Oggi approfittando che Zapp è in vacanza in una fattoria della contea dello Småland (letteralmente piccolo terre) ho approfittato per fare una passeggiata in centro (centrum),era qualche mese forse addirittura un anno che non passeggiavo per la city non ci crederete ma inprovvisamente ho visto Stoccolma con altri occhi…” una Stoccolma che non mi aspettavo…”Infatti ho sentito un vago senso di smarrimento nel percorrerla. Stoccolma mi è apparsa inprovvisamente grigia, e non solo perché riflette il colore del cielo, ma perché è un agglomerato denso di cemento e di edifici di scarsa qualità.
Ho anche notato che il microscopico centro medievale sull’isola di Gamla Stan,per altro tenuto benissimo, è circondato da espansioni recenti molto più vive e vissute ma di scarsa qualità urbana e architettonica.
E poi fuori da Gamla Stan, verso la Stazione Centrale, una selva di strade, ponti, sovra e sottopassaggi, un panorama da svincolo autostradale, si stende davanti ad alcuni dei monumenti più prestigiosi della città.
In questi aree non che mancano certamente gli spazi aperti , manca però la qualità dei luoghi, la proporzione umana e urbana. Ci sono enormi spianate vuote che si riempiono di tavoli all’aperto e ogni sorta di attrazione effimera che le attività commerciali possono inventarsi per colmare il vuoto di queste “piazze”.
Fuori dal centro, dagli anni cinquanta Stoccolma ha perseguito un modello di sviluppo, chiaro e coerente. Oltre la conurbazione centrale , Stockholm City, la città è cresciuta integrando la creazione di nuovi centri direttamente con la realizzazione e con lo sviluppo del sistema della metropolitana (Tunnelbana). E’ un modello di pianificazione in cui il sistema dei trasporti e la crescita urbana sono stati pianificati insieme: non è la metropolitana che ha raggiunto conurbazioni preesistenti spontanee ma queste sono state pianificate insieme con la progettazione del sistema di trasporto pubblico.
Così nella cartina della metropolitana mi sono accorto che spesso fermate al cui nome è affiancato il sostantivo o aggettivo, dipende dal punto di vista (!), di “centrum”. Così esiste Morby centrum, Solna centrum, Sundbyberg centrum ,Tyreso centrum e così via. Si tratta, di municipalità indipendenti che formano il vasto panorama dell’area metropolitana di Stoccolma.
Doverte sapere che questi centrum sono molto più che una fermata della metro. Si tratta di un edificio, o un gruppo di edifici che raccoglie al suo interno, spesso collegate da percorsi coperti, un immancabile centro commerciale, servizi di base, tipo centro di salute, le poste, una banca, una farmacia e altri servizi più o meno specializzati a secondo, chiaramente, dalla dimensione dell’intorno urbano che servono.
Attorno a questi centri si sviluppa un’ urbanizzazione “ a piramide” dove la più alta concentrazione abitativa si trova nelle immediate vicinanza del “centrum” , cioè della fermata della metro, e che va a scemare verso l’esterno per giungere, con densità più basse, a incontrare i bordi del prossimo “centrum” o di Stoccolma city se verso il centro città.

Solo alcuni di questi agglomerati urbani, suburbans, hanno delle specifiche caratteristiche residenziale, più spesso sono centri con un buon mix di uffici, commercio, servizi e residenze di diversa “categoria” (spesso anche residenze universitarie) garantiscono una integrazione di funzioni che di per se però non mi sembra essere garanzia di una buona integrazione sociale. Ma forse per capire questo aspetto dovrei valutare con occhi meno italiani la attitudine relazionale dei popoli nordici.

Ho anche pensato che gli svedesi in fondo hanno un carattere poco ecologico (o meno ecologico di quanto ve lo aspettate voi ) del tenore di vita di questo popolo.

Locali chiusi eccessivamente riscaldati, pochissimo utilizzo di sistemi di risparmio energetico, ma anche una diffusione di veicoli vecchi e inquinati veramente inimmaginabile. Un uso considerevole delle auto private con relativi problemi di traffico e poco verde urbano. Su questo punto vorrei essere molto chiaro. Stoccolma ha una dotazione di parchi urbani e suburbani invidiabilissima, ha il sistema di parchi urbani più antico d’Europa ma quello che sembra mancare, è un verde diffuso.

Ci vorrebero molte più aree verdi tra gli edifici, una proporzione più consona tra suolo permeabile e non permeabile, molte più piste ciclabili protette dal traffico.
E infine, semplicemente, mi aspettavo di ritrovarla più pulita, ci sono cartaccie da pertutto,lattine di birra (vuote…) e un odore acre di orina anche nel parcheggio sotterraneo dove ho lasciato la macchina.
Ma queste sono e, spero che rimangano, solo le mie impressioni, che ho avuto oggi passeggiando per Stoccolma la città più bella e pulita della Scandinavia

(Dove è che lo letto??, Lo letto sicuramente vero??? Voi lo sapevate…???)

(vagabondo)

Elezioni svedesi, vietate ai deboli di cuore.

 

Come tutti sapete la Svezia,è uno dei paesi più progressisti d'Europa e del mondo, tra un mese andremo alle urne per il rinnovo del parlamento. L'esito è, estremamente incerto. L'unica certezza è che, la destra populista euroscettica ed anti-islamica guadagnerà parecchio, conferma di un trend che sta prendendo piede un po' in tutta l'Europa Settentrionale (vedi Norvegia,Danimarca e Finlandia).

Ma rimaniamo in Svezia, la maggior potenza della Scandinavia. Come ho già detto la prima settimana di Settembre ci recheremo alle urne a quattro anni dalla sorprendente sconfitta dei Social-Democratici che ha portato al potere la coalizione quadri-partitica di Fredrik Reinfeldt composta da “Partito Moderato”, “Partito di Centro”, “Partito Liberale” e “Partito Cristiano-Democratico”. I Social-Democratici, che avevano governato quasi ininterrottamente il paese dal 1936 (salvo due brevi interruzioni '76-82 e '91-'94) si ritrovavano schiaffati all'opposizione e al minimo storico in termini di voti (35%). I litigi nella variopinta coalizione di Reinfeldt e la crisi economica che ha messo in ginocchio i due colossi automobilistici del paese, Volvo e Saab, sembravano indicare una facile vittoria per la coalizione “Rosso-Verde” tra Social-Democratici, Verdi e “Sinistra” guidata dall'ex ministro del lavoro Mona Sahlin. Così però non è, la coalizione della Sahlin ha infatti un vantaggio minimo sull' “Alleanza” di Reinfeldt, ed addirittura potrebbe non avere la maggioranza in parlamento a causa del “terzo incomodo”, ovvero il leader populista euro-scettico ed anti-islamico Jimmie Akesson. Se il partito di Akesson, “Svezia Democratica” superasse lo sbarramento del 4% (ed i sondaggi sono abbastanza concordi sul fatto che lo passerà, specie dopo i tumulti di Malmö causati dalla comunità islamica) la Sahlin non avrebbe la maggioranza in parlamento e Reinfeldt potrebbe raggiungere un accordo di “appoggio esterno”, simile a quello attuato dai Rasmussen in Danimarca con il “Partito Populista” di Pia Kjærsgaard(formazione euro-scettica ed anti-islamica). Il problema per i “Rosso-Verdi” sembra proprio essere Mohna Sahlin, incapace di catalizzare il malcontento della popolazione ed assai meno popolare di Reinfeldt (se ci fosse l'elezione diretta del premier Reinfeldt vincerebbe 60 a 25). La Sahlin paga alcune questioni del passato (nel '96 quand'era vice-premier rimase coinvolta in uno scandalo simile a quello dei rimborsi inglesi) ed il fatto di essersi ritrovata leader praticamente per sbaglio dopo il ritiro della grande favorita della vigilia, Margot Wallstrom. I Social-Democratici come partito continuano a non superare la soglia del 34-35%, ed i consensi persi dalla maggioranza vengono intercettati esclusivamente dai Verdi in grande spolvero (8-10% secondo i sondaggi) o dalla destra radicale.
Altri due patemi che non fanno dormire la Sahlin e Reinfeldt sono i due alleati minori, ovvero il “Partito Cristiano-Democratico” a destra, ed il “Partito della Sinistra” nel lato mancino, i quali sono in forte ribasso nei sondaggi e potrebbero non passare lo sbarramento. Se uno dei due alleati minori delle coalizioni uscisse dal Parlamento, la sfida sarebbe chiusa, ma l'ingresso o meno delle due formazioni al parlamento si gioca sui decimali. Insomma, una partita quella per Stoccolma che sembrava chiusa ma che le numerose incognite in campo hanno clamorosamente riaperto con un finale che si preannuncia mozzafiato ed assolutamente vietato ai deboli di cuore.

(vagabondo)
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venerdì 23 luglio 2010

A passeggio per Hammarby Sjöstad tra ambiente,sviluppo e sushibar…!

Hammarby Sjöstad è un quartiere di Stoccolma ”proiettato nel futuro” come dicono in molti compreso mio figlio Daniel meglio conosciuto come “Danne”, il quale 5_anni fa senza pensarci due volte ha comprato un appartamento di 2_camere a  ca.50m. dal molo deve attracca il battello che in 10 minuti mi riporta a Stoccolma centro a ca.10 min.dove ho posteggiato la macchina con la quale raggiungerò la periferia a sud di Stoccolma dove abito praticamente in aperta campagna. Unico neo in questo quadretto idiliaco è il sushi che odio e non riesco propio a digerire ma come si fa a dire di no ad un figlio che offre al propio genitore un”lunch”per scambiare quattro chiacchere in libertà e parlare anche di Hammarby Sjöstad…
…Sjöstad, che letteralmente significa “città d’acqua”, deve il suo nome non solo al fatto trovarsi sulle rive del lago Mälaren che bagna la capitale svedese, ma soprattutto perché l’acqua rappresenta la sua principale fonte energetica. L’aspetto più affascinante di Hammarby Sjöstad, infatti, è l‘incredibile sforzo compiuto per ridurre al minimo l’impatto ambientale e rendere il quartiere autosufficiente dal punto di vista energetico grazie allo sfruttamento di fonti pulite e rinnovabili. Biomasse, biogas, pannelli solari, idrogeno e una centrale idroelettrica garantiscono agli oltre 8 mila appartamenti una copertura quasi totale del fabbisogno energetico. I lavori termineranno nel 2012 e da allora Hammarby Sjöstad ospiterà 20 mila abitanti e altre 10 mila persone vi si recheranno ogni giorno per lavorare nella zona degli uffici, estesa su una superficie di 200 mila mq.
Ma la vera particolarità di questo nuovo quartiere è rappresentata dal sistema di riciclaggio creato per convertire ogni rifiuto prodotto dagli abitanti in energia pulita pronta da utilizzare. Tutti gli scarichi domestici sono convogliati in enormi cisterne nel sottosuolo dove, attraverso opportuni trattamenti, i liquami formano biogas immediatamente riutilizzato nelle cucine dei medesimi edifici, mentre i residui solidi vengono successivamente prelevati e trasformati in concime. Metà degli appartamenti di Hammarby Sjöstad sono dotati di questo tipo di cucine a gas. Anche i rifiuti, opportunamente separati, vengono raccolti in cisterne sotterranee svuotate da enormi aspiratori e avviati al riciclaggio (evitando così antiestetici cassonetti e minimizzando i costi della raccolta). I rifiuti non riciclabili sono invece trasportati nel locale inceneritore. La loro combustione produce calore sufficiente a coprire il 47% del riscaldamento domestico. Il restante 50% viene fornito dalla combustione di olio biologico (16%) e dall’energia idrica prodotta dalle acque di scarico (34%).
L’energia elettrica proviene invece da pannelli solari posti sui tetti degli edifici, in grado di garantire l’illuminazione degli spazi comuni e metà del fabbisogno di acqua calda per uso domestico. Hammarby Sjöstad dispone insomma di un sistema di riciclaggio a circuito chiuso, in cui gli abitanti “contribuiscono” fino al 50 per cento dell’energia necessaria semplicemente producendo rifiuti, mente il restante 50 per cento deriva da altre fonti pulite: pannelli solari, centrali idriche e eoliche. Dall`estate del 2005 e stata anche inaugurata una stazione di servizio per rifornire le prime auto a idrogeno, già in produzione in Svezia e che si vanno ad aggiungere agli autobus pubblici ecologici, con cui il Comune di Stoccolma ha sostituito i vecchi mezzi di trasporto.
Vi ho annoiati…? Spero propio di no! A me intanto è venuta fame, per digerire il sushi vado a prepararmi due spaghi aglio, olio e peperoncino.
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Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.