giovedì 7 maggio 2015

Ecco perchè trovo il Grande Nord speciale.

Quando qualcuno in Italia mi domanda:"cosa ci trovi di tanto speciale nel Grande Nord" non so mai bene cosa rispondere. E' un amore così profondo e complesso da non poter essere spiegato in poche parole ed in pochi secondi.  Gli amici si chiedono come sia possibile che io adori passare le mie vacanze in posti di questo tipo e io so bene che, anche se tentassi di spiegare quali sono i motivi che mi legano a queste terre, non riuscirei a scalfire minimamente il loro scetticismo a riguardo e non potrebbero comunque capire perchè per noi mediterranei la vacanza è rigorosamente al mare e rigorosamente al sole. Senza spiaggia non è estate, senza bagni non sono vacanze. Mi guardano interdetti bollando la Scandinavia con un superficiale, sciocco e sbrigativo "è fredda e tutta uguale"...  Cosa rispondere dunque se queste sono le premesse?
Loro e il loro mare cosa ne possono sapere della magica potenza che esprime un cielo plumbeo e nuvoloso sui tetti di rame della meravigliosa e vibrante Stoccolma e delle sensazioni indelebili che si provano quando ti ritrovi ad ammirare lo spettacolo della natura in una giornata di pioggia  avendo chiara e forte la sensazione di poter accarezzare quelle nuvole così basse, minacciose e cariche di energia? E sentirti vivo ed elettrico in mezzo a questa forza e bellezza contagiosa...

 Ingrid, molto più loquace e diretta di me, direbbe loro così:
Amo quella terra per la tenacia con cui ricomincia a vivere dopo essere stata ridotta a poco più di nuda roccia dal ghiaccio che d’inverno ricopre ogni cosa. La amo per il complesso gioco di energie che si manifestano quando la terra convalescente dispiega le proprie indomabili forze vitali.

La amo per la potenza che esprime, la amo con passione per i suoi canti: il respiro delle balene, lo starnazzare rauco di uno stormo di gru o il secco suono dei palchi possenti di due alci in amore che si scontrano. 


Amo i suoi tumulti e la sua impazienza; la amo quando infuria e quando si tranquillizza. A volte in primavera nei giorni in cui spuntano le prime foglie e si schiudono i primi fiori, sento di amarla così profondamente ed intensamente come un cane ama viaggiare con la lingua a penzoloni nel retro di un furgone, abbaiando di felicità e scodinzolando senza posa e vorrei essere anche io in grado di dar sfogo alla mia gioia con la stessa esuberanza.


In aprile poi le giornate si allungano sempre più e con esse anche il tempo degli uomini che vi abitano si dilata; rapidamente la neve che si è accumulata in alti strati sulle pendici più elevate dei monti inizia a sciogliersi nel pallido diluvio di raggi di sole. Rivoli d’acqua si fanno strada erodendo il manto nevoso e la dura crosta superficiale  gelata inizia a cadere: finalmente l’inverno ha allentato la sua gelida presa. Tutte le creature, noi compresi, riemergono alla vita, così come fanno le valli e le insenature. Le foreste crescono, gli animali si moltiplicano, gli uccelli riprendono le rotte migratorie che li trasportano da una stagione all’altra. Trote e salmoni ritornano a risalire i fiumi come fanno da generazioni e da millenni. 
Si sviluppa un intero ecosistema nell’ambito del quale gli elementi fondamentali della vita – luce, acqua, energia – si intrecciano nelle dinamiche turbolente, ancestrali ed interattive della creazione, della procreazione e della lotta eterna tra prede e predatori. Ecco perché amo così tanto questo posto.
Attenzione: Tutte le foto sono state rubate a Jonna Jinton

È come una sorta di Africa gelata, e quando stò distante mi manca ogni giorno da morire.
my name is Ingrid.

martedì 5 maggio 2015

"Il meglio deve ancora venire...!!"


Il miglior cervello della nostra vita? È quello di mezza età. Parola di Barbara Strauch, vicecaporedattore della sezione Scienza e caporedattore della sezione Medicina e salute del New York Times, autrice del libro “I tuoi anni migliori devono ancora venire”.
E allora cari giovani coetanei vi è già capitato di girare esasperati tentando di ricordare dove avete parcheggiato la macchina due ore prima? O di entrare in una stanza e scoprire di aver dimenticato qual era la cosa che eravate andati a prendere? O di fare i salti mortali per evitare di lasciar capire al vostro interlocutore che non riuscite proprio a rammentare chi sia? La prima volta che accadono, episodi simili passano inosservati, ma quando diventano frequenti e si presentano in quella controversa fase della nostra vita chiamata "mezz'età", cominciamo ad avvertire un campanello d'allarme e a domandarci se il nostro cervello non stia definitivamente perdendo alcune delle sue capacità. Le più recenti ricerche al riguardo sembrano escluderlo; anzi, neuroscienziati e psicologi sono convinti che finora le prestazioni del cervello maturo siano state sottovalutate. Certo, l'encefalo perde un po' della preziosa materia grigia di cui è costituito, ma in compenso registra un aumento della sostanza bianca, la mielina, che consente una maggiore velocità di elaborazione dei dati. 
Barbara Strauch ha condotto sul tema un'indagine a tutto campo, giungendo a dimostrare come oggi le persone di mezz'età forse dimenticano dove hanno lasciato le chiavi di casa, ma riescono a fare contemporaneamente e con disinvoltura un sacco di cose. Il libro presenta le più recenti scoperte scientifiche a proposito delle potenzialità del cervello e offre una guida dei metodi per mantenerlo in forma. E allora ragazzini e ragazzuole compratevi il libro e Buona fortuna a tuttii…!!!


venerdì 1 maggio 2015

Gli uomini di domani


Bambini oggi - domani - uomini!
Poche lune e pochi soli ancora e poi ,
con lunghe membra flessuose essi stanno,
tutti gli uomini della nostra patria!
Mostrate loro la dignità del lavoro;
date loro il tocco materno della terra;
insegnate loro l'abilità dello strumento
e anche gli enigmi della scuola.
Perché favori e ricchezza si dissolvono
in un solo giorno col cipiglio della fortuna;
ma i padroni di un mestiere sono liberi
di assicurarsi un nuovo destino.
Dov'è l'uomo che osa disprezzare
l'uomo onesto nato per lavorare?
Perché il lavoro ha i suoi rudi dignitari
che onorano la veste che indossa!
(G. Douglas Johnson)


Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.