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domenica 9 febbraio 2014

Ibrahimović: "Rambo de`noantri”


La Volvo punta tutto sul suo calciatore simbolo, Zlatan Ibrahimović, per celebrare la Svezia e le automobili di Göteborg con uno spot TV. Nel fare questo però la Casa svedese ha sfruttato la passione di Ibrahimović per la caccia, un’attività che conta sempre meno sostenitori. La campagna pubblicitaria che ha per protagonista una Volvo XC70 e un’Ibrahimović pronto a sparare è destinata al mercato svedese, ma già l’associazione animalista Centopercentoanimalisti ha espresso la sua disapprovazione affiggendo delle locandine ai cancelli delle sede italiana di Volvo, a Bologna. Ma cosa racconta veramente questo “famoso” spot Volvo con Zlatan Ibrahimović?

Le immagini mostrano il nostro;”ZlatanRambo de`noantri” alle prese con gli elementi naturali della parte più settentrionale della Svezia: neve, ghiaccio, gelo, laghi, vento, foreste e animali selvaggi. La musica di sottofondo, una moderna reinterpretazione dell’inno svedese, è composta dal musicista e produttore Max Martin, mentre Ibrahimović ne recita le parole. Nel video appaiono anche la moglie il figlio del campione svedese, mentre le gesta del “cacciatore” Ibrahimović si chiudono senza sparare un colpo e lasciando andare il cervo a lungo inseguito. Ma questo lieto fine non ha convinto gli animalisti che in Italia hanno già organizzato eventi di protesta proprio presso le concessionarie italiane.

Scrivono gli attivisti di Centopercentoanimalisti:

Resta il fatto, al di là della finzione, che Zlatan Ibrahimovic è realmente un cacciatore, nella vita. Ma non è un cacciatore “normale”, uno che la domenica prende la doppietta nei periodi di caccia. Ibrahimovic ha fatto della caccia e della pesca la sua ragione di vita, caccia in maniera maniacale in ogni momento libero e in ogni parte del mondo. Sembra che si realizzi solo ammazzando.Quindi lo spot in ultima analisi, a parte le sviolinate sulla Svezia, è un’esaltazione della caccia: e come tale lo hanno interpretato i cacciatori nostrani, emuli straccioni di Ibrahimovic, che nei loro siti esprimono gradimento e approvazione.Non è molto originale: lo aveva già fatto De Niro, parecchi anni or sono. D’altra parte i pubblicitari non sono stupidi (anche se lo spot ci sembra piuttosto mediocre): la caccia è invisa a troppe persone, perché si possa far vedere l’uccisione del Cervo. Non avrebbe giovato all’immagine. Noi condanniamo la caccia, chi la pratica e chi la propaganda, in quanto è un’attività distruttiva e immorale. Nessuna persona sana di mente può godere uccidendo. E nel nostro paese, la stragrande maggioranza dei cittadini è contraria e la vorrebbe abolita. Pensiamo quindi che lo spot pro – caccia avrà conseguenze negative sul mercato. 
Noi invitiamo a boicottare la Volvo e i suoi prodotti.

Abbi cura dei nostri animali.
Comunque la Volvo negli ultimi giorni è corsa ai ripari modificando lo spot, togliendo le scene relative alla caccia. Rimane il fatto che mantenere il nostro novello Rambo come testimonial è comunque una pessima opzione: se è il massimo che la Svezia può esprimere oggi… vuol dire che anche noi fedeli sudditi del regno abbiamo i nostri bei problemi.



lunedì 4 novembre 2013

Noi e la Svezia.

Confrontarsi aiuta a crescere, a maturare i propri punti di vista, a smussare certi angoli.
Un breve confronto tra l'Italia e la Svezia può essere utile per capire le differenze tra il modello scandinavo, tradizionalmente socialdemocratico, basato sul lavoro e sulla parità dei diritti, e quello italiano. La cosa importante da capire è che tutto si tiene, per cui le singole voci si influenzano reciprocamente. Ad esempio se i salari sono alti, la gente è incentivata a lavorare; se i servizi sociali sono di qualità, la gente è incentivata a pagare le tasse, se il livello di istruzione è basso si produrrà poca ricchezza, l'assenza di lavoro spinge molte persone ad entrare nel circuito della criminalità ecc. 

Lavoro.
In Svezia lavorano tutti, donne e uomini. Il tasso di occupazione è dell'81% tra gli uomini e del 79% tra le donne (popolazione tra i 15 e i 54 anni).
In Italia il tasso di occupazione è tra i più bassi dell'Occidente (il 69% della popolazione tra i 15 e i 54 anni), soprattutto quella femminile (il 57%). E non sto parlando qui della disoccupazione: la percentuale degli occupati si calcola sul totale della popolazione attiva (escludendo dunque bambini e anziani). La differenza con la disoccupazione è semplice: c'è chi non lavora e non cerca neanche il lavoro, per cui sfugge alle statistiche sulla disoccupazione. I motivi per cui persone che non hanno un lavoro, non ne sono in cerca, possono essere diversi: perché non sperano di trovarlo (cosa che accade soprattutto al Sud), perché si devono o si vogliono occupare della famiglia (per tradizione molte donne italiane sceglievano di fare la casalinga mentre il "capofamiglia" pensava a portare a casa lo stipendio, ma oggi pesa soprattutto lo scarso livello dello stato sociale, con pochi asili nido e strutture per anziani, che costringe molte persone, sopratutto donne, a dedicarsi a tempo pieno alla famiglia), perché i salari sono bassi (l'Italia ha i salari più bassi d'Europa) e le condizioni di lavoro poco dignitose (tra lavori precari e sottopagati), per cui entrare nel mondo del lavoro, se non è proprio una necessità, non è molto incentivante. 

Salari.
In Svezia i salari sono alti, e non ci sono sostanziali differenze nelle retribuzioni tra uomini e donne. In Italia sono bassi (l'Italia ha i salari più bassi d'Europa). Le donne guadagnano meno degli uomini, anche se sono in genere più preparate (hanno mediamente un grado di istruzione più elevato o comunque con punteggi più alti)

Sindacati.
In Svezia tutti i lavoratori sono iscritti ai sindacati, i quali tutelano realmente i loro interessi, con il risultato che i lavoratori sono soddisfatti dell'attività dei sindacati. In Italia i sindacati hanno tra gli iscritti in maggioranza pensionati e lavoratori delli grandi imprese, e la maggioranza dei lavoratori non è soddisfatta della tutela offerta dai sindacati. I sindacati sono la categoria istituzionale che riscuote il più basso indice di gradimento tra la popolazione, addirittura inferiore a quella dei politici (solo il 17% degli italiani ha fiducia nei sindacati). 

Tasse.
In Svezia sono alte, e tutti le pagano. In Italia erano tradizionalmente basse, ma sono aumentate gradualmente con l'aumentare del debito pubblico. Ma l'evasione fiscale in Italia è enorme (è la più alta dell'Occidente), anche sotto forma di lavoro nero e imprese totalmente sconosciute al Fisco. Il risultato è un circolo vizioso per cui lo Stato è "costretto" ad aumentare il livello delle imposte per compensare le mancate entrate causate dall'evasione. 

Servizi sociali.
In Svezia sono ottimi, in Italia sono spesso scadenti e deficitari. La spesa sociale italiana è elevata solo per le pensioni. Mancano strumenti come i sussidi di disoccupazione e gli ammortizzatori sociali, che negli altri Paesi europei sono diffusi.

Donne in politica
In Svezia vi è una sostanziale parità nell'accesso alla politica nei posti di potere, compresa la politica. In Italia la percentuale di donne che si occupa di politica, che siede in Parlamento ecc., è la più bassa d'Europa.

Istruzione.
In Svezia il tasso di istruzione è elevato e l'evasione scolastica praticamente inesistente. L'Italia ha uno dei livelli di istruzione più bassi dell'Occidente, ad esempio ha il più basso numero di laureati d'Europa. Inoltre il livello dell'istruzione media al Sud è decisamente peggiore che al Nord; anche l'evasione scolastica al Sud è elevata, con un numero elevato di studenti che diserta le lezioni delle scuole primarie e secondarie.

Criminalità.
Oltre all'elevato tasso di evasione ed elusione fiscale, l'Italia si distingue per avere intere regioni in mano alla criminalità organizzata. Questo ha effetti depressivi sull'economia e l'occupazione. Ad esempio l'Italia del Sud praticamente non attrae capitali stranieri. Gli stranieri investono poco in Italia, e certo non al Sud.

Disuguaglianze sociali.
Da questa breve analisi emerge come purtroppo il nostro Paese sia per certi aspetti un Paese pre-moderno, ben lontano dagli standard di civiltà ormai affermatisi in Europa. Certo il confronto con la Svezia è impietoso, ma la distanza rispetto agli altri Paesi dell'Europa continentale (compresi grandi Paesi come la Francia o la Germania) è comunque notevole.

Da dove dobbiamo partire per colmare questo incredibile divario?
källa:democrazia e libertà
Forse dovremmo ricominciare, seguendo la lezione dalla Svezia, a prendere familiarità con un termine che abbiamo messo da parte ormai da troppo tempo: uguaglianza. Ricordando però che il termine non va visto in senso repressivo-massificante, ma piuttosto come uguaglianza delle opportunità, dei diritti e dei doveri. 
Vi får se... sa den blinde mannen!  ( Staremo a vedere... disse il cieco!) 

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.