venerdì 13 marzo 2015

Over +65 di tutto il mondo uniamoci e adottiamo Fido


Gli over 65 con Fido? Si muovono meglio, hanno un cuore  più robusto, una pressione più stabile e meno disturbi emotivi.
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Avete presenti le cremine antirughe e le emulsioni anticellulite che, assieme alle pastiglie con gli onnipresenti Omega3 e altri antiossidanti, vi fanno sembrare più giovani? Roba da ridere in confronto a un bel Labrador o a un bastardone qualsiasi.

È quanto affermano i ricercatori della Saint Andrews University scozzese con un lavoro pubblicato sulla rivista Preventive Medicine. Gli over 65, proprietari di cani, hanno dimostrato di avere un livello di salute fisica di 10 anni superiore a quelli che il cane non ce l'hanno.
In altri termini, si potrebbe dire che hanno fregato l'anagrafe, riportando indietro l'orologio biologico di una decade. Gli autori della curiosa ricerca hanno studiato il comportamento di oltre 500 persone che avevano superato la soglia dei 65 anni, praticamente tutti pensionati, prendendo dapprima in considerazione la capacità di muoversi e hanno scoperto che chi possedeva un cane aveva un livello di movimento fisico superiore del 12% rispetto a chi viveva senza Fido.
Ci sono molti studi ormai che dimostrano ampiamente i benefici di possedere un cane o un gatto o più genericamente quello che viene oggi definito un «pet» (animale d'affezione) per quanto riguarda un maggior benessere mentale, una diminuzione dei valori di pressione arteriosa e di frequenza cardiaca. Questa ricerca è la prima a prendere in considerazione i livelli di attività fisica fra i pensionati che possiedono o meno un cane. Il Dr Zhiqiang Feng afferma che è ben noto l'effetto benefico della presenza di un cane o un gatto sullo stato di salute mentale degli anziani che saranno meno inclini alla malinconia, alla solitudine e infine alla depressione che consegue. Per lo studio in questione sono stati arruolati ben 547 anziani over 65, con un'età media di 79 anni. Circa 50 persone (il nove per cento) possedeva un cane e il 75 per cento di questi lo portava regolarmente a fare passeggiate. Per un periodo di una settimana i ricercatori hanno chiesto a questi volontari di indossare un accelerometro particolare, in grado di misurare i loro movimenti. Quando hanno sviluppato i grafici, i ricercatori hanno trovato un dato costante. Chi possedeva un cane raggiungeva livelli di attività fisica che si potevano riscontrare nelle persone, senza cani, con dieci anni di meno. Il Dr. Feng, responsabile del dipartimento di Geoscienze, ha così commentato: «I risultati della nostra ricerca suggeriscono che avere un cane può essere di stimolo, per l'anziano, a camminare di più e, in generale, a raggiungere livelli superiori di attività fisica rispetto a chi il cane non lo possiede o si siede con lui sul divano davanti al televisore per tutta la giornata. Oltre all'attività fisica» continua Feng «che già di per sé costituisce un enorme beneficio, il fatto di muoversi oltre i confini di casa rende l'anziano più incline ad abbattere le barriere sociali, a tenere meno conto del clima (classica scusa per stare sul divano) e a dare il giusto peso alle malattie, evitando quell'ipocondria che spesso colpisce questa fascia di persone».
I dati della ricerca stanno interessando anche le autorità amministrative e sanitarie del Paese. Se gli anziani stanno meglio, buon per loro e per tutti, perché anche le casse dello stato risparmiano su farmaci e ricoveri. 
källa:ilgiornale.it
Chissà, forse un giorno non lontano un medico prescriverà di acquistare o «prendere in prestito dal canile» un cane, invece dell'antidepressivo e dell'antinfiammatorio per le giunture arrugginite.
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Io, per esempio sono appena tornato da una ”passeggiatina notturna" e mi sento benissimo (che siano le ultime parole famose?) Comunque sia, Chicca mi ha svegliato in piena notte, ha voluto scendere in giardino per fare i suoi ”bisognini”. Non mi resta che farmi un caffettuccio con un dolcettino (per migliorare i valori glicemici…) e dopo a nanna, Chicca già ”ronfa” da un pezzo. Buonanotte a tutti e buon weekend (anche da parte di Chicca).



giovedì 12 marzo 2015

Cronaca di un'escalation ..

Lo scontro tra la politica estera progressista della Svezia e le realtà del Medio Oriente ha finito per portare alla rottura. Mentre l’Arabia Saudita ritira l’ambasciatore a Stoccolma e accusa la ministra degli Esteri svedese di «flagrante interferenza» nei suoi affari interni, il premier svedese Löfven rompe l’accordo militare tra il Paese scandinavo e Riad in piedi dal 2005.  

Diritti umani e civili.
In Svezia la ministra degli Esteri Margot Wallström è il volto dei diritti umani e della parità di genere. E chi conosce la sua carriera politica sa che non si ferma davanti a nulla.È stata lei a portare il su Paese a essere il primo in Europa,lo scorso 30 ottobre, a riconoscere lo Stato della Palestina per «facilitare un negoziato di pace in cui le parti possano trattare da posizioni meno squilibrate», causando il ritiro immediato dell’ambasciatore israeliano e il congelamento delle relazioni diplomatiche con Gerusalemme, alleato strategico in Medio Oriente dell’Arabia Saudita.

Le frustate e il discorso «troppo femminista»  
A gennaio Wallström aveva condannato duramente l’Arabia Saudita per le 1000 frustate inflitte al blogger Raif Badawi e lunedì scorso aveva messo online il testo del discorso che avrebbe dovuto tenere al Cairo, di fronte alla Lega Araba, nel quale ricordava le ottime relazioni con i Paesi arabi, ma parlava anche della minaccia del radicalismo islamico e condannava le mutilazioni genitali femminili. «Era un discorso per celebrare il progressi delle donne – dice Walstrom – ma anche per ricordare che ancora molto resta da fare per quanto riguarda diritti e rappresentanza politica».  
All’Arabia Saudita il discorso della ministra non è piaciuto. E dopo l’improvvisa cancellazione del suo intervento al Cairo il passo dalla tensione alla crisi diplomatica è stato breve. Riad ha richiamato il suo ambasciatore a Stoccolma mentre la Svezia ha accusato il paese arabo di aver impedito alla sua ministra degli Esteri di pronunciare il suo discorso di fronte alla lega Araba, in apparenza a causa di precedenti dichiarazioni in favore della democrazia nella regione. 
In un crescendo di toni il premier svedese, il socialdemocratico Stefan Löfven, ha annunciato l’interruzione dell’accordo di cooperazione militare con Riad, mentre la Lega Araba spiega che impedendo alla Wallstrom di intervenire «si è solo data voce a chi ritiene che le sue dichiarazioni siano incompatibili con il fatto che la Costituzione del Regno saudita è fondata sulla Sharia».  

L’accordo militare
L’accordo tra Stoccolma e Riad che Löfven ha deciso di rompere era stato firmato nel 2005 e prevedeva cooperazione nel campo militare della logistica, delle armi, della tecnologia e dell’addestramento. Secondo il ministro della Difesa Peter Hultqvist gli unici settori nei quali resta la collaborazione tra i due Paesi sono ora la ricerca medica e gli studi di genere. L’accordo, rinnovato nel 2010, era già stato fortemente criticato quando era emerso che la Svezia aveva segretamente aiutato i sauditi nella costruzione di una fabbrica di armi. Ciononostante la decisione del premier ha scatenato altre polemiche: l’ex ministro degli esteri conservatore Carl Bildt ha parlato di «scelta sbagliata che ha danneggiato innanzitutto gli svedesi».
källa: la stampa
Mentre il presidente del gigante delle telecomunicazioni Ericsson, Leif Johansson, ha detto al «Dagens Industri»: «Se ti fai nemico della Lega Araba, potrebbe rivelarsi un vero disastro. 


Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.