Sabato 15 Agosto, in Italia con le dovute precauzioni causa coronavirus si festeggia il Ferragosto mentre quassù non sanno nemmeno cosa sia. È una bella giornata di sole e mentre scrivo nell`aria ci sono+26°C. Credo proprio che prima di pranzo prenderò la macchina e raggiungerò questo posto a me molto caro. Se vi piace potete venire con me.
A pensare che quando ero ragazzo sognavo di emigrare alle Maldive. Mi svegliavo di notte, sognavo costantemente quelle palme in riva al mare che si riflettevano in un acqua cristallina, calda, piena di pesci colorati. In ogni tema scolastico in cui potevo spaziare con la fantasia, l’argomento preferito era sempre lo stesso: io immerso nelle calde acque maldiviane.
Poi il destino mi ha portato in Svezia anche se ho continuato a sognare luoghi esotici e caldi tipo; Costa Rica, Messico, Australia, Cuba ecc. Che ne sapevo io che anche in Svezia in certi giorni d`estate la temperatura può superare abbondantemente i +30°? E sperare in pò di pioggia...??
Vabbè mi accontento...!! A proposito cosa ne pensate della conottista...??🥰🙋♂️
Buongiorno come state...?? Avete dormito bene...? Spero di si! Anche se fa molto caldo. Oggi è Ferragosto ed anche se non sarà come gli tutti gli altri anni causa pandemia voglio con questo mio post un pò datato che comunque ho aggiornato con qualche nuova foto augurarvi a tutti voi amici italiani, svedesi o italo-svedesi ovunque voi siate un sereno Ferragosto . (Possibilmente al fresco.❤️)
Il caldo che in questi ultimi giorni sta attanagliando il Bel Paese sembra una poco simpatica legge del contrappasso: i miei connazionali dopo esserci lamentati fino a qualche giorno fa “di questa pessima estate 2018”, ecco arrivare la VERA estate italiana — che sembra portarsi il caldo di due estati.
Per fortuna oggi qualcuno mi ha consolato: "Però a noi piace così — che estate sarebbe senza il caldo? E poi è sempre una estate italiana."
Per i miei amici svedesi in vacanza a Roma invece dico che; onde evitare il “coccolone” romano, cercate di limitare le vostre attività turistiche a passeggiate serali con molte pause in bar o negozi (ottima scusa!)
State il piú possibile a godervi il ponentino serale magari fatevi una passeggiata fino a via della
Panetteria dietro Fontana di Trevi e entrate da “San Crispino”.
Vi assicuro che è quì che servono il gelato più buono di Roma. Provate quello al pistacchio realizzato rigorosamente con pistacchi di Bronte. (non quelli turchi che comprate voi a Stoccolma...)
Ottimi anche quelli di frutta. I miei preferiti quelli ai fichi neri o bianchi, il colore non ha importanza tutti e due tipi aiutano molto...!! (Come direbbe a zì`Caterina)
A questo punto non potete fare altro che attendere il fine settimana (che dicono che con l`arrivo di "Caronte...o come cavolo si chiama quest`anno" non ci sarà tregua (40-42 gradi) sia per i romani che per voi! Poveri voi amici svedesi con biglietto charter... costretti a rimanere a Roma anche la prossima settimana.
Dico voi perchè io in previsione di questo inferno ho fatto un biglietto normale e domani sarò a casa mia a Stoccolma dove già da domani si prevedono temperarure ai +20C. più normali a quelle latitudini e mi godró il fresco della campagna e dei boschi attorno a Stoccolma. A proposito del significato di “coccolone” ho fatto una ricerca google e ho trovato solo questo: “Coccolone - Dicesi in modo basso per Colpo d'apoplessia fulminante secondo alcuni da COCCOLA in senso di testa o do colpo nella testa, ma sembra non potersi separare dal verbo COCCOLARSI, ACCOCCOLARSI: quasi dica: colpo che fa piegar le ginoccchia a terra.” Capito...??
Come ho detto! Sarebbe stato meglio restare in Svezia e magari ristorarsi con qualche fragolina raccolta nel bosco dietro casa. (Però nemmeno stà caprese era male...Voi cosa ne pensate...??) ******
Domenica di un tranquillo pomeriggio d`Agosto. Sono abbastano tranquillo e a pranzo ho cucinato quello che avevo voglia. Adesso mi annoio un pò e avrei voglia di prendere un aereo e stare qualche giorno in un altro posto. Ma il coronavirus ci ha isolati dal resto del mondo e i voli diretti per i`Italia sono tutti sospesi: "a divinis..." (non so nemmeno quello che voglia dire ma mi piace.) Forse potrei...ma dovrei fare scalo a Francoforte con il rischio della quarantena. Meglio che me ne resti a casa tranquillo a sfogliare il mio blog dove di viaggi fatti in aereo con episodi da ricordare con simpatia ne ho trovati almeno due. Ne ri-bloggo il primo, se vi piace ri-bloggo anche il secondo. Decidete voi e a chi leggerà...Buona lettura e buon pomeriggio.
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Un uomo si imbarca su un aereo e prende posto vicino al finestrino. È un normale volo da Stoccolma a Roma. Ma poi una donna si siede accanto a lui e il suo peggior incubo diventa improvvisamente realtà. "Salve! Come va?".La donna mi ha sorriso mentre prendeva il suo posto accanto al mio. Doveva abbassarsi lentamente, stringendo il suo ampio fondoschiena nel sedile, riempiendo tutto lo spazio disponibile. Dopo essersi sistemata in modo confortevole, ha posato il suo enorme braccio sul bracciolo comune. Ha saturato con la sua immensità lo spazio intorno, riducendo me e il mio sedile a pura insignificanza. Sono rabbrividito e mi sono girato verso il finestrino. Ma lei si è nuovamente rivolta a me con la sua voce benevola e ottimista. Il suo volto torreggiava sopra la mia testa, costringendomi a girarmi e a guardarla. "Salve a te", ho risposto con evidente riserbo. Poi mi sono voltato di nuovo a guardare fuori dal finestrino; imbronciato e in silenzio, pensando alle lunghe ore di disagio che stavo per sperimentare. Allora lei mi ha dato un colpetto con il braccio carnoso. "Mi chiamo Corinna. Sono inglese. E tu? Svedese?". "Italiano," ho sbraitato. "Sono così dispiaciuta! Vuoi accettare le mie scuse sincere? Vieni, stringiamoci la mano. Se dobbiamo trascorrere tre ore fianco a fianco su questo volo, meglio essere amici, non ti pare?". E a quel punto mi ha messo la sua enorme mano davanti alla faccia, una mano che io ho stretto con riluttanza, sempre rimanendo in silenzio. Senza badare alle mie reazioni ostili, Corinna ha cominciato ad attaccare bottone. Mi ha parlato con entusiasmo di se stessa e del suo viaggio a Roma, dove andava per fare visita ad amici. Ha snocciolato una lista delle cose che voleva comprare per gli studenti della scuola in cui insegna. Alle domande che mi faceva, io ho risposto con una sola parola. Ma lei, per niente colpita dalla mia freddezza, annuiva facendo anzi commenti di apprezzamento per le mie risposte. La sua voce era calda e lei premurosa e gentile: quando ci hanno servito il pranzo, si è assicurata che avessi abbastanza spazio di manovra. "Non voglio crearti disagio con la mia taglia da elefante!", mi ha detto con la massima sincerità. Con mia grande sorpresa il suo viso, che mi aveva respinto fino a qualche minuto prima, ora si apriva in un sorriso straordinario, vivace e calmo al tempo stesso. Non ho potuto fare a meno di abbassare lentamente la guardia. Corinna si è iniziata a dimostrare un'interlocutrice interessante. Era edotta su molti argomenti, dalla filosofia alla scienza. I suoi commenti erano divertenti e di grande ispirazione. Quando poi ci siamo messi a parlare delle differenze culturali, sono rimasto piacevolmente sorpreso dalle sue intelligenti osservazioni e dalla capacità di analisi che dimostrava. Durante la nostra conversazione, Corinna è riuscita a rendere partecipe delle sue battute ogni membro dell'equipaggio e a strappare in qualche modo una risata. Quando un assistente di volo stava portando via i nostri piatti, Corinna ha cominciato a fare diverse battute sulla sua taglia. L'assistente di volo è scoppiato a ridere e le ha detto, "mi hai davvero cambiato la giornata!". A un certo punto le ho chiesto: "Hai mai pensato di perdere peso?". "No. Ho lavorato duro per essere così. Perché dovrei rinunciarci?". "Non sei preoccupata per le malattie cardiovascolari causate dal sovrappeso?". "Affatto. Quelle le malattie vengono solo se si è preoccupati e si pensa tutto il tempo al proprio peso. Prendi quegli annunci dei centri dimagranti che dicono: 'liberatevi dai vostri chili e tornate ad essere voi stessi'. Sai cosa penso? Spazzatura! Sei libero solo se ti senti a tuo agio, se ti accetti per come sei 365 giorni all'anno! Perché dovrei voler sprecare il mio tempo a dimagrire quando ci sono così tante altre cose importanti da fare e così tante persone da conoscere? Mangio sano e cammino regolarmente; ho queste dimensioni perché sono nata per essere grande! Non c'è vita se uno deve preoccuparsi per tutto il giorno del peso". Ha sorseggiato del vino e ha proseguito: "E poi, Dio mi ha dato così tanta felicità che ho bisogno di un corpo più grande per contenerla tutta! Perché dovrei perdere peso? Perderei anche la mia felicità!". Io ho ridacchiato come un cretino, preso alla sprovvista dal suo ragionamento. Corinna ha continuato. "La gente spesso mi vede come una signora grassa, con grandi seni, cosce grosse e un enorme fondoschiena su cui nessun uomo si azzarderebbe a gettare uno sguardo. Pensano che io sia pigra, che non abbia forza di volontà. Ma si sbagliano!". Quindi ha sollevato il calice e ha detto a un assistente di volo che passava: "Ancora un po' di questo magnifico vino, per favore". La steward le ha sorriso. "Ottimo servizio su questo aereo. Che Dio vi benedica tutti". Poi si è rivolta a me, "All'interno, in realtà, sono una persona sottile. Sono così piena di energia che le persone non sono in grado di tenere il mio passo. Questa carne extra è qui per rallentarmi, altrimenti sarei ovunque a rincorrere gli uomini!" "Non sono gli uomini ad inseguire te?", ho chiesto scherzosamente. "Certo che lo fanno. Sono felicemente sposata, ma gli uomini ancora mi fanno la corte. La maggior parte di loro ha problemi nei rapporti personali... hanno bisogno di qualcuno con cui confidarsi. Per qualche ragione, gli piace parlare con me. Credo che avrei dovuto elargire consigli, invece che fare l'insegnante!". Corinna ha fatto una pausa prima di proseguire, un po' pensierosa: "Sai, il rapporto tra uomini e donne è così complicato. Le donne adorano gli uomini e li chiamano 'Amore' fino a quando non vengono a sapere che sono state ingannate e a quel punto i loro sogni si trasformano in zucche! Gli uomini amano le donne così tanto che le vedono come la loro anima gemella, fino a quando non vedono l'estratto conto della carta di credito e allora le figure angeliche diventano tutto a un tratto diavoli con tridenti!". Abbiamo continuato a conversare. Senza che me ne fossi accorto, Corinna aveva trasformato il volo in una tratta piacevole e coinvolgente. Sono rimasto affascinato anche dal modo in cui le persone pian piano erano attratte da lei. Prima che atterrassimo, quasi la metà del personale di bordo ormai si poneva con lei in un atteggiamento di familiarità. E lo stesso valeva per i passeggeri. Corinna era al centro dell'attenzione, riempiendo tutto lo spazio di calore.
Quando ci siamo salutati, all'aeroporto di Fiumicino, ho visto un grande gruppo di adulti e bambini adoranti camminare verso di lei. Si sono prodigati in baci e abbracci. Corinna si è voltata e mi ha fatto l'occhiolino. Ero sbalordito. "Ho pensato che Corinna fosse la donna più bella che avessi mai incontrato in vita mia." *****
Ciao a tutti...come state...?? Quassù è una bella giornata e anche se la temperatura è di 28°C si sta abbastanza bene essendo il grado di umidità nell`aria è di appena 39 %. Unico neo se vogliamo è che la quarantena per noi over-70 continua ad oltranza in quanto ci viene ricordato e "raccomandato..." ogni giorno di lavarci spesso le mani, mantenere le distanze di 2 metri, evitare di incontrare sconosciuti, incontrare famigliari all`aperto e sempre a debita distanza, evitare se possibile di usare mezzi pubblici...etc...Siccome che tutti i vecchietti come me eseguono alla lettera queste "raccomandazioni" del cavolo date continuamente da: "Hälsovårdsmyndigheten" (Agenzia sanitaria per le salute pubblica.) Ci siamo praticamente isolati da soli. Capito che furbi che siamo...?? Ma io ho bisogno di profumo di pane italiano, adesso esco, mi metto la mascherina (per la mascherina non c`è l`obbligo ma io sono fifone...) e vado a comprarlo, al centro commerciale dove abito c`è una panetteria gestita da un un nostro connazionale ed è sempre fresco. Venite con me...?? Così mi fate anche un pò compagnia e vedete anche dove abito (le foto sono tutte mie.) Andiamo!🥰
Perché è poi tanto tempo che cammino su queste strade di un förort (sobborgo) a sud di Stoccolma che mi sorprende sempre quando mi arrivano certi flashback che a volte mi fanno quasi perdere l’equilibrio. Come uno schiaffo improvviso inatteso. Allora per esempio questo mio piccolo sobborgo o förort come si dice quassù dove abito oramai da qualche anno, beh, io ne conosco tutte le strade e i marciapiedi e non è mica così piccolo. Ci vado in giro tanto in auto e a piedi e riconosco i cartelli stradali. Sò dove c’è uno stop coi graffiti che dice:"stop eating animals" (smetti di mangiare animali) dove c’è quel bell`albero di glicini che fiorisce ogni anno come una nuvola lilla passo la pizzeria vicino casa al ritorno dalla mia passeggiata tutti i giorni e so che sentirò quelle voci alte del proprietario e forse un cliente anche prima di arrivarci perché quelli quando parlano gridano...e non cambiano mai. Vedo una lattina di birra buttata al lato del marciapiede e forse anche la pagina di una rivista accartocciata e mi viene la voglia di tirarla su e gettarla in un cestino. Insomma roba da tutti i giorni che non dovrebbe farmi né caldo né freddo. Invece mi fa venire la pelle d’oca. Penso ad un quartiere della Piccola Città con i grossi bidoni del pattume tutti in fila, pronti; ma lì a terra proprio vicino ci sono dei rimasugli quasi fossero stati rigurgitati.
I negozi la lavanderia/sartoria gestita da una famiglia siriana nel centro commerciale di Tullinge dove c’è un manichino in vetrina con un vestito viola che non cambia mai e penso a quell’altra lavanderia sempre nella Piccola Città lassù vicino al Faro dove non sono mai entrato ma quell’odore di amido è sempre lo stesso. E mi confonde. Sono qui oppure sono laggiù. Ho diciotto anni o qualcuno in più? Sono lo stesso, io, quello di allora ma anche tanto un’altro che spesso non mi riconosco.
Certo, è il viaggio della vita lo so, succede a tutti ma salto da un’immagine all`altra, io, da un secolo all`altro, e gli anni, well (bene) mi sono sfuggiti mentre pensavo al futuro. Degli altri... Oppure, di me insieme agli altri perché come entità non esistevo più. Ma che cavolo sto dicendo...? No, non lo so neanche io, ho in mano un filo che cerco di tener stretto (dritto, teso), ma si attorciglia e mi scappa dalle dita finché svanisce per sempre. Passo una panetteria italiana gestita da un nostro connazionale:"Pane italiano" l’aroma è piacevole caldo un pò esotico.
Rivedo il mercato di piazza Regina Margherita della Piccola Città il forno di Spinelli sotto la scaletta del mercato: piccolino il negozio ma c’è tanta gente che non riesco neanche ad entrare; sono le undici e mezza o mezzogiorno. Filoni lunghi e dorati. O più scuri e schiacciati; tanti panini morbidi e rotondi. Le sfogliatelle, riccie e frolle, i rustici e le zeppole a carnevale. La pizza bianca (Dio, quella pizza bianca!) salata con olio e origano …tutta lì per pochi soldi calda e fragrante ne prendo un pezzetto, solo uno, quello più croccante e un pò “bruciacchiato", e lo mangio per la strada…E la domenica poi?
I maritozzi con la panna la gloria dello Chalet del Pincio ma sì certo un caffè al Ginseng. Ricordo le festicciole a casa di Ornella una vecchia amica di scuola quando avevamo sedici o dieciassette anni Elvis cantava:"It's now or never" le risate acute di ragazzine immature e innocenti per il nostro giovedì grasso tante zeppole e chiacchiere di carnevale…Ce ne furono molte di quelle feste. Ma noi crescevamo e tutto cambiava. Ci si mettevano di mezzo le ragazze e delle zeppole delle chiacchiere non ce ne fregava più niente. Peccato: facevano male di meno quelle.
Proprio cosi pensieri e profumo di pane italiano…Penso sempre troppo
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Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.