foto: jonna jinton |
Voglia di caldarroste, nastalgia di casa, chiamatela come
volete ma a me con queste giornate fredde
e cortissime di fine novembre a
Stoccolma (oggi alle 2 era già buio) mi è venuta veramente ”la voglia matta.” Fatemi
compagnia e prepariamole insieme.
Promemoria
Allora, le caldarroste non sono altro che castagne
(dalle mie parti buonissime quelle di Tolfa) incise e cotte sul fuoco,
all'interno di recipienti bucherellati. La cottura ideale avviene sulle braci
di un camino, che aromatizzano le caldarroste, ma si riesce anche a cuocerle
sul fornello, anche se non hanno lo stesso sapore.
Preoarazione:
- Prima di cuocere le castagne bisogna procedere a castrarle, ovvero a praticare un taglio orizzontale sulla buccia, dalla parte bombata, stando attenti a non intaccare la polpa. Questa incisione serve per evitare che le castaghe scoppino durante la cottura.
- Porre le castagne in una padella di ferro bucata, mettere il coperchio e cuocere a fuoco medio per 15 minuti circa, fintanto che la buccia risulti uniformemente bruciacchiata. Girare spesso durante la cottura.
- Assaggiare sempre prima di ritirarle per verificare la cottura, da prolungare se non fossero ben morbide.
- Avvolgere le castagne in un panno umido per 10 minuti circa, per favorirne la spellatura.
- Servire.
Le caldarroste: sono ottime calde, dopo un breve riposo avvolte in uno
strofinaccio umido, che permette di spellarle meglio. Nal Lazio si accompagnano
a vino rosso tipo Velletri.A me piacciono molto con un bianco di Montefiascone tipo: Est,Est,Est.
É il
caso di dire : de gustibus non disputandum.
Grazie della compagnia e buon pomeriggio.