mercoledì 27 febbraio 2013

Du gamla, du fria. ( Linea di confine)

Liza Marklund 
Ho appena finito di leggere l’ultimo giallo di Liza Marklund  che è anche l’ultima avventura dell`eroina nata dalla fantasia della scrittrice/giornalista svedese oramai famosa in tutto il mondo.

Annika Bengtzon, giornalista di Stoccolma affronta una nuova inchiesta:questa volta mi sono sentito anche un pò coinvolto avendo la Marklund ambientato il suo ultimo libro nei pressi di una scuola materna di un quartiere non molto lontano da casa mia. Dove sotto un mucchio di neve viene ritrovato il corpo di una donna. Si tratta della quarta giovane madre che cade per mano di un assassino, pugnalata alle spalle. Ma non è tutto, mentre Annika indaga, il marito, funzionario al Ministero della Giustizia, inviato a Nairobi, viene sequestrato al confine tra Kenya e Somalia e i rapitori chiedono un riscatto esorbitante. Da qui prende il via; Du gamla, du fria che non c`entra niente con il titolo della versione italiana; Linea di confine (edito da Marsilio).

L’autrice, giornalista professionista come la sua eroina, racconta (conoscendolo molto bene) il mondo dei media e i meccanismi usati per distorcere la realtà. Anche se, proprio in fondo, nella pagina dedicata ai ringraziamenti, Liza Marklund si premura di ricordare che alcune cose che lei descrive (come il fatto che i funzionari governativi svedesi abbiano una polizza assicurativa che li tuteli in caso di rapimento) siano frutto della sua fantasia. Soprattutto perché se lo fosse, lei non lo scriverebbe perché questo aumenterebbe il rischio di rapimenti. “In questo romanzo”, dice “mi sono attenuta a uno scenario fittizio che forse è abbastanza vicino alla realtà o forse non lo è affatto. Meglio per tutti non saperlo”.

James Patterson ha detto: "Prendete un libro di Liza Marklund, leggetelo fino alla fine, poi aspettate che la libreria riapra, e compratene un altro" 

Anche io vi consiglio di comprarlo, è molto bello!
Buona giornata a tutti da franco 




lunedì 25 febbraio 2013

IKEA: "Il pranzo è servito..."

La contaminazione dei cibi con la carne di cavallo ha colpito anche le polpettine svedesi servite nei punti vendita di Ikea e la stessa azienda svedese ha annunciato di aver ritirato le polpettine in 13 paesi europei, compresa l'Italia. Sono stati gli ispettori della Repubblica Ceca che vigilano sulle derrate alimentari a trovare carne di cavallo nelle polpettine prodotte in Svezia, uno dei punti cardine del menù servito nei punti vendita del colosso svedese dell'arredamento Ikea

«Al momento non si riscontra alcun allarme per la salute. L’Italia conferma anche in questa occasione il primato della sicurezza alimentare a livello comunitario. I campioni prelevati fino sono praticamente ad oggi il doppio di quelli raccomandati dalla UE», ha commentato il ministro della Salute Renato Balduzzi che ha definito tutto il caso «una colossale frode».
NB: Il gruppo Ikea ha confermato che i prodotti erano stati preparati da un unico fornitore svedese.

Che le polpette svedesi comprate surgelate nei più svariati punti di vendita della Svezia ( è possibile comprarle anche dal benzinaio.) siano una autentica schifezza non l`ho scoperto certamente oggi. 

Infatti sono anni che predico che vengano elimate, sia dagli asili che dalle scuole. L`idea che i miei nipotini abbiano ingerito sostanze dopanti, presenti purtroppo in tutti i cavalli da corsa, non solo mi indigna, ma mi terrorizza.


mercoledì 20 febbraio 2013

Te la do io la Svezia: "7 spose x 7 fratelli"


Neve, vattene via. Non faccio giri di parole: queste piccole nevicate notturne mi hanno rotto gli zebedei.  Insomma, questa mattina quando sono uscito con Chicca sono andato a gambe all`aria propio dove meno te lo aspetti, su un vialetto d’accesso pulito a puntino ma tradito da un sottile strato di ghiaccio, ruzzolone, con relativa copocciata su un provvidenziale mucchio di neve mista a terra molto sporca. 

Allora, una volta tantissimi anni fa quando abitavo sotto il sole quasi perenne della “Piccola città, la neve era solo un sogno.Si!!! HO PECCATO, anche un desiderio, ma allora ero un ragazzo ingenuo e privo di buon senso, chiaro, e tutti quei film americani; vi ricordate: sette spose per sette fratelli? Tutta la valle ricoperta dal manto bianco della neve, dove tutti ballavano ed erano felici, spaccando legna con bellissime camicie di flanella a quadroni, stivali tirati a lucido, mentre all’interno della casa di legno, un bel fuoco scoppiettante danzava nel caminetto, le donne radiose e serene preparavano con premura materna la cioccolata calda, e beh cavolo, un pò di sana invidia la provavo, volevo anch’io vivere in quella valle meravigliosa.  Ma gli anni passano e ti rendi conto che dalla casetta di legno circondata dalla neve devi pur uscire per andare al lavoro, portare i bambini all´asilo e quelle candide montagnole di neve e ghiaccio davanti alla porta di casa te le devi spalare da solo, se vuoi raggiungere la macchina, anche lei sepolta sotto un metro di frusen snö e che di partire proprio non ne vuole sapere.
Prova poi a fare la discesa di Tullinge con l’auto, anche dopo che gli spazzaneve hanno fatto il loro bravo lavoro e c`è solo uno diabolico sottilissimo strato di ghiaccio, appena una spruzzatina di neve mezza ghiacciata.  Vedi come la macchina ti parte da sotto le chiappe, come sbanda e tu, devi sterzare nella direzione della sbandata, senza toccare il freno, rischi un infarto quando ti accorgi come si avvicina velocemente quell`abete gigantesco, lì sulla destra, dove sotto ci sono parcheggiate due Volvo che a te sembreranno enormi… Certo, se sei alla guida di un bel SUV, con tanto di 4x4 inserito  forse te la cavi con meno strizza, ma io, con questa Fiattuccia, di strizza ci vivo fin dal primo fiocco di neve. 

Esistono, lo ammetto, momenti di fragili emozioni, da sbirciare ogni tanto, “quando cade la tristezza in fondo al cuore come la neve non fa rumore,” cantava Lucio Battisti, si posa lievemente sul prato di casa tua e far diventare bello anche quel melo, solo un attimo prima nudo e scheletrico.  E basta.  Non copre tutte le strade, non ti blocca l`entrata del garage, non devi raschiare tutto il giaccio dalla macchina che la sera prima per pigrizia italica hai posteggiato sotto le stelle.

Allora le file di meli scintillanti, bianchi sotto un cielo che più terso e azzurro non si può ti commuovono e il cuore ti si gonfia di gioia, com`è bella la Svezia pensi, voglio vivere per sempre qui.  Ma non dura ragazzi.  L`effetto fiabesco dura lo spazio di un mattino, quando le nuvole grigie della perturbazione proveniente dalla Finlandia (proviene sempre dalla Finlandia…) cancellano l’azzurro e i dolci fiocchettini trasparenti, come per magia diventano grandi come palme di mano .  

Accidenti alla neve allora.  E al freddo polare, al vento gelido che ci torturano ogni anno con il “classico” inverno che ogni anno;” erano 100 anni che non si vedeva”.  

Viva il Sud punto e basta!!!  Adoro il Sud!!! Ho nostalgia del Sud, torno al Sud…
Mettere per l`ennesima volta nel lettore il CD di “ 7 spose x 7 fratelli “. Non mi aiuta per niente. Le ragioni sono differenti, forse la neve è solo un pretesto e il freddo alla fine non conta neanche tanto.  
Si è vero, pensare non mi ha fatto mai un granchè bene, l`ho sempre detto io…
Buona notte a tutti.


lunedì 18 febbraio 2013

"Stato d`ansia"


Questa mattina mi sono svegliato con uno stato d`ansia particolare, mi sentivo osservato, scrutato…..a tentoni cercavo i miei occhiali, ma qualcosa non quadrava…..mi giro verso il divano e a pochi centimetri una massa pelosa con due occhi marroni mi teneva d’occhio, osservando attentamente ogni mio piccolo movimento; poi pian piano questa massa di peli si è mossa verso la cucina…..ero più sollevato.


Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.