mercoledì 11 agosto 2010

La traiettoria nella neve


Osservando le foto di Jens Lapidus (un avvocato di Stoccolma con la passione della scrittura) pubblicate da numerose riviste di moda verrebbe spontaneo pensare che abbia il phisique du role più del fotomodello che quello del noirista. Non a caso la rivista mensile per uomini “GQ” l’ho ha nominato “Uomo dell’Anno 2008” proprio per la sua eleganza. Ma gli oltre 600 mila svedesi che hanno portato all’immediato successo il suo Snabba cash” sanno benissimo che gli abiti eleganti e l’aspetto perfetto da jet-set sono alcune delle caratteristiche principali dei nuovi giovani della Svezia.
Ragazzi che, come racconta precisamente Lapidus nel suo thriller, amano le feste, i bei vestiti, le ragazze, i soldi veloci e soprattutto consumano tanta cocaina. Ed è proprio questa “bianca neve” che da il titolo (in italiano) al debutto dell’avvocato svedese ma che è anche l’elemento che fa da collante mortale alle storie incrociate dei quattro protagonisti principali di questo romanzo e che ci mostra nel dettaglio la nuova scena criminale di Stoccolma. Così i lettori seguono le peripezie del picchiatore slavo Mrado Slovovic, del giovane studente spacciatore Johan Westlund, dell’evaso cileno Jorge Salinas Barrio e del capo mafia Randovan, quattro persone diversissime il cui destino dipende proprio dal traffico proficuo di cocaina, la sostanza che da tempo allucina le notti di Stoccolma soprattutto in quartieri esclusivi come quello di Stureplan.

I suoi libri, descrivono con grande realismo la malavita svedese. Crimini come il contrabbando di droga, lo spaccio, la violenza fra gang. Cose che purtroppo accadono in Svezia ogni giorno. I protagonisti del suo romanzo sono uno strano mix di caratteri di persone che ha davvero incontrato. Nel suo libro sono riportate intere pagine di documenti legali,che lui stesso si è procurato saccheggiando il suo archivio personale di avvocato. Una Svezia che ha visto crescere una nuova generazione di “ragazzacci” nella città di Stoccolma, amanti dei jet-set, dello stile di Saint Tropez, delle feste. Spendono un sacco di soldi in champagne e sniffavano grandi quantità di cocaina. Si è vero, la maggiorparte di voi ha un’imagine calma, solare, paradisiaca della Svezia. Lapidus ci fa capire invece che non è stato così negli ultimi 25 anni addirittura molti lettori svedesi si sono riconosciuti nelle sue storie lo stesso Lapidus racconta: che molti lo hanno contattato facendole domande del tipo: “come hai fatto a conoscere mio fratello?”, oppure “perchè hai scritto queste cose di me?”. La conclusione è che la gente è convinta che la sua storia sia reale quando tutti i dettagli che ha dato loro hanno un’autentica credibilità emozionale.
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Una breve descrizione del libro:
Mrado Slovovic è un picchiatore della mafia slava di Stoccolma. Ma è anche un padre che adora la figlia piccola e cerca disperatamente di stabilire un rapporto con lei. Da quando però il capo è cambiato, Mrado ha dei problemi. Jorge Salinas Barrio è un ragazzo di origini sudamericane, finito in prigione per spaccio di cocaina dopo essere stato tradito dai suoi datori di lavoro. Ha aspettato a lungo il momento giusto per evadere, pianificando meticolosamente la fuga, e ora è fuori grazie a una spettacolare evasione. Johan Westlund, per tutti JW, è un giovane studente di economia, sempre vestito alla moda e instancabile frequentatore dei migliori locali di Stoccolma.
Quello che però i suoi ricchi compagni di bagordi non sanno è che JW in realtà è uno spiantato ragazzo di campagna, che lavora di notte come tassista abusivo per pagarsi i lussi e far parte del jet set. Tre criminali dall'inquietante inventiva, disposti a tutto pur di riuscire a fare il salto. E il traffico di cocaina a farli conoscere e a metterli sulla stessa rotta, ma anche a catapultarli nella sfera di interesse di Radovan, il capo della malavita slava, che pochi hanno visto di persona ma che governa i destini della droga a Stoccolma, e di chiunque ne faccia smercio.
Buona lettura a tutti da nonno Franco.


 

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.