A Roma da qualche giorno non si parla d`altro, secondo una previsione sismica vecchia di 32 anni oggi: Roma sprofonderà. Non chiedetemi l`ora per noi romani la puntualità è un opcional…
Il mio vicino di casa l`ha presa in modo irresponsabile -meno male così non pago la rata “da machina”- ha detto propio “da machina”. -Allora domani non si lavora così venimo tutti a spasso co`te a Frà- gli ha fatto eco la moglie.
Penso a come sarebbe triste domani mattina svegliarsi senza il selciato pieno di buche sotto casa mia. Dove si inciampa, si impreca e se cadi cammini a quattro zampe, senza la fontanella al centro della piazza che se l`ascolti in silenzio ti racconta secoli di storia, senza “er nasone” dove da ragazzino mi dissetavo nei torridi pomeriggi dell`estate romana, senza il ponentino malandrino che fa alzare le gonne “alle belle donne”, il colonnato di piazza san Pietro che mi aspetta sempre paziente per salutare i miei ritorni con un grande abbraccio o con una grande sberla… a seconda dei casi.
Niente paura Roma, domani sarai ancora qui dove l’eternità è casa tua, l’Impero è casa tua, Dio è a due passi da dove sto scrivendo questo post, il paradiso è nostro, dove la Roma e la Lazio sono il nostro unico bene e nostro unico male e viceversa.
É l`ora terza , il sole mi riscalda con una dolcezza che avevo dimenticato da anni.
Piccioni permettendo berrò un caffè a piazza del popolo. Dopo me ne torno al mare a Civitavecchia.
(a presto vagabondo)