Quando vai lassù,l’immensità della mia Stoccolma ti ipnotizza, e tu non sai da dove girarti perché è un tale spettacolo questo panorama, e il cuore ti fa un balzo nel petto, mentre cerchi d’ingoiare le lacrime che vogliono scorrerti giù sul viso quando provi ad afferrare il significato di tutto questo.
L’infinito dei poeti forse, la mia città adottiva. Te lo offre.
Dai vieni, perché sarebbe stato bello viverla con te questa esperienza. Restando solo per un pò, però, non per sempre, sai. Un viaggio, un soggiorno anche lungo, ma con quel biglietto di ritorno in tasca…Avanti, entriamo ad NK; guarda quei negozietti scintillanti, che carini, ma chi ci può comprare niente, vero? Prezzi alle stelle. Ma non importa, io le stelle ce le ho negli occhi, non vedo altro, perché tu ti specchi nel mio sguardo e mi basta così.
Voglio portarti in giro per la mia Stoccolma, girovagare per Djurgården calpestando quest`erba , verdissima.
Ci sarai a guardare la prima neve? Voglio portarti a Millesgården, farti vedere le mostre di artisti eccentrici e vibranti di passione, dove non capisci niente, ma non importa perché mi stringi sempre la mano. Seguimi ti porterò in mongolfiera per farti respirare l’emozione che può farti conquistare l’universo, se vuoi.Perché siamo a Stoccolma, e tutto è possibile. Quasi. Tutto, meno cambiare il passato.
Vieni guardiamo da lassù questa città, con che gioia accoglie noi tutti…Ma non per sempre, poi. Dopo, il richiamo del cuore ti strazia. Troppo tardi, credi? Non so. Ancora non so, anche dopo tutti questi anni, ma non pensiamoci.
Andiamo verso la periferia, entra nel mio mondo del mio sobborgo (förort), strade tranquille all’ombra di alberi adesso fioriti e pieni di vita (ma presto spogli che sembreranno morti, vorrei evitartelo); vieni la mia casa è vicina, alla fine di un lungo viale, diretto verso un posto dove una volta c’erano i sogni. Vieni…