Lo julskinka è un prosciutto conservato con la tecnica del rimning (in inglese curing), che consiste nello strofinare sale e zucchero sulla carne (o sul pesce), perché la loro azione combinata ne impedisce il disfacimento.
Moltissimi piatti svedesi sono marinati utilizzando
questa tecnica, ma il rimning è utilizzato anche in moltissime altre
cucine.
Ecco, Wikipedia italiana non conosce questa tecnica, e io mi sono fatta l’idea che se noi del Belpa vogliamo conservare la roba, non ci limitiamo a spalmarci sale e zucchero, ma inventiamo la mortazza, il salame, il lardo di colonnata, il San Daniele, etc.
Ma io pecco sempre di sciovinismo alimentare, per cui è anche probabile che ci siano spiegazioni più politically correct.
Ecco, Wikipedia italiana non conosce questa tecnica, e io mi sono fatta l’idea che se noi del Belpa vogliamo conservare la roba, non ci limitiamo a spalmarci sale e zucchero, ma inventiamo la mortazza, il salame, il lardo di colonnata, il San Daniele, etc.
Ma io pecco sempre di sciovinismo alimentare, per cui è anche probabile che ci siano spiegazioni più politically correct.
Dopo averlo conservato in questo modo il prosciuttone va
bollito, dopodiché dovete togliere il grasso dal cosciotto, mettere il
suddetto grasso di nuovo nel brodo, ridargli un’altra scaldata affinché il
grasso si sciolga nel brodo, e conservare la brodaglia grassa ottenuta,
perché così avrete fatto un’altra specie di ‘piatto’ natalizio svedese…
Nel senso, per loro è un piatto, per me è miseria, ma comunque si chiama dopp i grytan.
Nel senso, per loro è un piatto, per me è miseria, ma comunque si chiama dopp i grytan.
Già il nome vi dà l’idea: dopp i grytan significa
infatti “puccia nella pentola“, e consiste nell’infilare pezzi di pane
di segale mezzo raffermo per raccattare il brodo che si sarà formato bollendo
il prosciuttone.
(non solo polpette)