domenica 13 luglio 2014

Cosa ci racconti dell’Italia?


Invece di raccontare che l`Italia è il paese delle veline!!! Avresti potuto raccontare che: L'Italia apre le frontiere ai profughi, scarti inclusi. In Italia entrano tutti, ma proprio tutti, anche quelli che gli altri paesi non vogliono. Come la nostra ”civilissima” Svezia che invece è tra le nazioni che li respingono senza troppi complimenti, spiegando che nel Belpaese le maglie della sicurezza sono larghe.
È quello che succede in alcuni paesi del Nord Europa (tra cui la ”accogliente” Svezia) i quali spediscono in Italia indesiderati e indesiderabili. «Siamo costretti a riconoscere lo status di profugo a persone che Norvegia e Svezia non vogliono - racconta un agente di Gorizia -. Loro hanno commissioni severe, che valutano prima di decidere. Ascoltano ogni singola storia, vagliano i racconti e se li giudicano non veritieri o i riscontri fatti non sono sufficienti, non accolgono nessuno. Anzi. Consigliano al richiedente di far domanda in Italia, spiegando che noi non facciamo troppi problemi».
Criticabile anche l'eccessivo opportunismo europeo, fa eco Gianni Tonelli, segretario generale del Sap  «Dall'inizio dell'anno noi abbiamo fatto entrare 60mila immigrati. Gli altri paesi Ue invece? Rimandano da noi anche un solo profugo qualora con questo si superati la quota stabilita per ciascuna nazione e di contro non vogliono quelli appena sbarcati, che si apprestano a far domanda d'asilo. Così pesano tutti sull'Italia».
"Avresti potuto raccontare questo, non avresti perso un occasione per fare un figurone! Capito...???"

E pensare che in Svezia ce ne sarebbero tanti da rispedire al mittente senza mezzi termini, specialmente quelli che gravitano sul sistema sociale senza produrre un cazzo e passano il tempo a ricordarci di come stanno bene in Svezia e di come stavano male in Italia…!!!




Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.