Sono partito, ho camminato fino a quando i segnali lungo la
strada sono spariti, fino a seminare le ultime case, lasciarmi dietro le voci.
Tutte le voci, per me ormai chiacchiericci indistinti.
Ho continuato, fino a
che non fossi più raggiungibile, da richiami, realtà discernbili e
ripensamenti. Poi ho continuato a camminare ancora, come si potessero seminare
i passi invece che le azioni. Ho continuato, anche dopo aver capito che non
sarebbero bastate mai le gambe a percorrere quella linea infinita e cieca.
Sono arrivato, poi, molto dopo aver smesso di credere che la
strada avesse due lembi, sono arrivato all`hotel Salem. Ho pensato che tutto
avesse il tuo nome. Ho dormito poco, mi sono svegliato agitato e mi sono
nutrito di pane senza sale. Era buonissimo. Sono rimasto quante notti? Quante
stelle ho visto? Perché non le ricordo esattamente? L’immagine precisa e
inappellabile, intendo.
Ho provato a ricomporre i principi, le evoluzioni e le
giuste conclusioni, e poi ho smesso, gettato via quel gioco inutile per la
mente. Sono ripartito e cammino, come posso e come riesco. Sorretto da una
testardaggine infinita, stolida e coraggiosa a volte, da pezzi di memoria che
ritrovo nei cassetti, da buoni “esci di prigione” che qualche amico mi ha
ficcato in tasca, per quando ne avessi avuto bisogno. E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito
vicino al ponte Västerbron, d`inverno il lago è gelato. E’ bellissimo.
Penso ancora, mentre lo attraversa a tutta la polvere
accumulata durante i miei viaggi, a quanto calore ci fosse anche quando non ero
nella condizione di notarlo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato.
Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito
quando dovessi ad ognuno. Sono andato, tornato, ripartito. Si incontrano cose e Vite, e persone e opportunità e si
accumulano molte storie da raccontare. E così un giorno racconterò anche questo
pezzo di Vita, o quanto ne ricorderò, o quanto mi parrà giusto di dover dire.
Chissà, chissà fra quante tappe e Vite ne parlerò.
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