mercoledì 3 marzo 2010
L'inverno non è per sempre…(di Inger Lindahl).
Inger Lindahl è una giovane autrice svedese. Zigge con la Zeta è il suo primo libro e ha avuto un grande successo nei paesi scandinavi.
Inger Lindahl in Italia è stata ospite della Feltrinelli alla Fiera del Libro per Ragazzi di Bologna e poi di Glossateatro, con sede in provincia di Vicenza, che ha organizzato un suo breve giro di incontri con ragazzi di scuole primarie, in biblioteche e librerie del Veneto e un incontro all'Università di Padova.
Inger vive a Göteborg, in Svezia, dove tuttora affianca all'attività di scrittrice per ragazzi quella di insegnante di svedese in scuole per stranieri. Debutta come scrittrice per bambini a 42 anni col il libro "Zigge con la zeta" (2000) Aveva appena avuto il suo secondo figlio e, su raccomandazione del primo, scrive un libro. La figura letteraria di Zigge nasce in una zona della città di Göteborg che si chiama Masthugget. E' lì che Inger ha trovato l'ispirazione. Ad ispirarla è un bambino suo vicino di casa: Zigge è uno "strano" bambino che ama gli insetti, le lettere dell'alfabeto e soprattutto la zeta, ha paura del sangue, soffre di vertigini e ha molte altre paure.. Inger Lindahl sparge "humor"calore e la giusta dose di"suspense"nei libri di Zigge.
Secondo me peró Inger supera se stessa quando scrive"L'inverno non è per sempre"il quale pone al lettore molte domande sul valore e sulla capacità di ognuno di noi.La protagonista del racconto è Lina una adolescente di quattordici anni la quale vive in Svezia in una famiglia felice.Apparentemente, felice. La mamma è talora sin troppo presente e il padre è un uomo meraviglioso, ma di tanto in tanto soffre di un oscuro malessere. Anche Lina, apparentemente senza problemi, ha un incubo ricorrente… Per Lina è arrivato il momento di andare oltre l’apparenza delle cose: lo fa grazie all’amicizia per Kattri, l’amore per Leo e la passione per lo scrivere. Nel tema dato in un concorso letterario scolastico Lina racconta l’affetto fortissimo che prova per il padre ma anche ciò che di lui viene da tutti rimosso: la dipendenza dall’alcol. Lina vince il concorso e con il suo coraggio contribuisce a dissipare in parte l’ipocrisia del mondo degli adulti. Una emozionante ricognizione sul senso della distanza tra come ti senti e come gli altri ti vedono così come sulla capacità e il coraggio di capire e affrontare la realtà.
(vagabondo)