Sono tornato in Svezia per festeggiare il compleanno della mia nipotina, così ci sono rimasto quattro settimane in questo mio appartamentino da solo, a riflettere di come è cambiata la mia vita dal mese di luglio dell´anno scorso. Quando ho perso mia moglie complice delle mie fantasie. Male incurabile e mesi di sconforto a seguire era vero amore, costruito in 40 anni di fiduciosa attesa. 2 figli adorabili… era la felicità che costruivamo giorno per giorno, coscienti di essere felici. Lo so che metto tristezza ma ho il conforto di avere avuto tanto dalla vita.
Ma la vita fa strani percorsi…ed io sono un uomo fortunato,tra le tante telefonate con le solite frasi di rito che ricevevo dall`Italia, una mi fa sobbalzare sulla sedia è Lei la mia prima fidanzatina 15_lei, 17_io. Anche qui frasi di rito, ed anche Lei è vittima dello stesso destino… (5_anni prima.) Il destino, il fato, gli astri, il karma…ma che ne so! Quando sembrava che la vita non aveva più niente da offrirmi è apparsa all’improvviso. Sentiva le mie emozioni, sentiva che io la pensavo. Lui era il mio angelo custode. E mi ha trovato.
Adesso devo ritornare in Italia, strano non mi sono mai sentito così emozionato, sto viaggio, me lo sento addosso,dolce peso che mi “sbatacchia” a destra e a sinistra,un turbine di sentimenti. Chissà cos’è, forse il tempo che passa inesorabile, la paura e la speranza del domani, questo feeling di trovarmi sospeso tra questi due mondi che a volte sono irreconciliabili.
La gioia indescrivibile che provo in Svezia quando rivedo i miei cari.immergermi di nuovo nella vita che ho fatto per 40_anni è diversa si, ma ha lo stesso sapore e lo stesso profumo di questo meraviglioso autunno,e poi il sottile dolore che sento quando devo ripartire dall`Italia, non devo pensare, o almeno cercare di non farlo, perché fa male quel dolore sottile, quando devi venir via da dove hai lasciato te stesso com’eri da ragazzo.
Mannaggia alla distanza, anche oggi con tanto di prenotazioni elettroniche, e solo un click dalla meta…Le maledette complicazioni della vita che ci impediscono di, aprirci, “provare”, senza nessun timore, privi della rabbia che ci consuma perché siamo così impotenti anche se dovremmo, essere liberi.
Che illusione la libertà, che ci sfugge da sotto il naso perché in realtà non esiste per nessuno. Va bene allora mi sento pronto, parto, spero…ma sarà vera questa voglia di Italia o mi troverò un’altra volta solo a Ciampino con un trolley in mano? Vale la pena d`agganciarsi al passato, o resti solamente scottato, e poi…e poi. Continua, la vita, finché và. Io sono forte e pronto (credo) ad affrontare il mio vecchio mondo. Allora prendimi, Italia, fammi rivivere le storie di un tempo, ma attenta a quando mi ricaccerai al di là delle alpi. Forse non ce la farò a sopravvivere stavolta.
Attenta, Italia, non tradirmi un`altra volta. ...hooo mi senti...?