Begravningarna kommer
tätare och tätare
som vägskyltarna
när man närmar sig en stad.
Tusentals människors blickar
i de långa skuggornas land.
En bro bygger sig långsamt rakt ut i rymden.
I funerali si fanno
sempre più fitti.
Come segnali stradali
quando ci si avvicina alla città.
Migliaia di sguardi di uomini
sulla terra delle ombre lunghe.
Un ponte si costruisce da sé
lentamente.
Dritto, fuori nello spazio.
Tomas Tranströmer, ur diktsamlingen ”Den stora gåtan” 2004 …”
Quest’anno resta in Svezia, il premio Nobel per la letteratura:
Finalmente l’Accademia ha scelto l’ottantenne Tomas Tranströmer, il più noto poeta svedese vivente, anche se purtroppo poco conosciuto in Italia, dove è stato solo l’editore Crocetti a pubblicare le sue opere: una raccolta nel ’96, una nel 2008 e una terza in uscita tra quindici giorni.
Finalmente l’Accademia ha scelto l’ottantenne Tomas Tranströmer, il più noto poeta svedese vivente, anche se purtroppo poco conosciuto in Italia, dove è stato solo l’editore Crocetti a pubblicare le sue opere: una raccolta nel ’96, una nel 2008 e una terza in uscita tra quindici giorni.
Probabilmente Tranströmer è l'autore che con Strindberg e Swedenborg, ha più segnato la letteratura moderna europea. Non a caso nel titolo tradotto in italiano c'è il motivo del silenzio. I suoi versi sembrano nascere da un'immersione nella natura intatta, dove il fragore della modernità tace, rimane come sui confini.
Così recita un testo dal titolo Pagina di libro notturno:
«Sbarcai una notte di maggio / un gelido chiaro di luna / dove erba e fiori erano grigi / ma il profumo verde. / Salii piano un pendìo / nella daltonica notte / mentre pietre bianche / segnalavano alla luna. / Uno spazio di tempo / lungo qualche minuto / largo cinquantotto anni. / E dietro di me / oltre le plumbee acque luccicanti/ c'era l'altra costa / e i dominatori./ Uomini con futuro/ invece di volti».
Così recita un testo dal titolo Pagina di libro notturno:
«Sbarcai una notte di maggio / un gelido chiaro di luna / dove erba e fiori erano grigi / ma il profumo verde. / Salii piano un pendìo / nella daltonica notte / mentre pietre bianche / segnalavano alla luna. / Uno spazio di tempo / lungo qualche minuto / largo cinquantotto anni. / E dietro di me / oltre le plumbee acque luccicanti/ c'era l'altra costa / e i dominatori./ Uomini con futuro/ invece di volti».
È l'atmosfera raccolta e vasta insieme delle isole del nord, dove la luce dei lunghi crepuscoli ti aiuta a vedere più chiaro dentro te stesso e a percepire la nitidezza delle cose naturali, la loro anima segreta.
Tomas Tranströmer praticamente scrive da sempre. Le sue prime poesie, infatti, risalgono a quando aveva 13 anni, mentre la prima raccolta è del 54: 17 dikter, ovvero, Diciassette Poesia. Accanto all’attività di scrittore ha proseguito negli anni quella di psicologo,si è impegnato anche nel sociale lavorando in carceri minorili, con tossicodipendenti e con disabili. E’ anche un pianista. Nel 1990 purtroppo è stato colpito da un ictus, che lo ha lasciato semiparalizzato, e incapace di parlare. Non per questo il nostro Tomas ha smesso di scrivere. Né di suonare. Ha continuato a farlo, infatti, con la sola mano sinistra.
Tack Tomas Tranströmer.