Noi che facevamo
‘Palla Avvelenata’.
Noi che
giocavamo a ‘Ruba Bandiera’.
Noi che
giocavamo a ‘dire fare baciare lettera testamento’ e sceglievamo sempre
baciare.
Noi che mettevamo
le carte da gioco con le mollette sui raggi della bicicletta.
Noi che chi
lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più figo.
Noi che
passavamo ore a cercare i buchi sulle camere d’aria mettendole in una bacinella
e poi ci appiccicavamo il tip top.
Noi che il "motom" si accendeva pedalando.
Noi che
avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna
malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in
bocca.
Noi che i
termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa.
Noi che se
passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era
fallo.
Noi che
giocavamo a Fiori Frutta e Città (e la città con la D era sempre Domodossola)..
Noi che ci
mancavano sempre quattro figurine per finire l’album Panini.
Noi che
avevamo il ‘nascondiglio segreto’ con il ‘passaggio segreto’.
Noi che ci
scambiavamo i giornaletti di mandrake e l’intrepido.
Noi che ci
emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che i
messaggini li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno/a.
Noi che si
andava in cabina a telefonare.
Noi che
c’era la Polaroid e aspettavi che si vedesse la foto.
Noi che non
era Natale se non facevamo il presepe con il muschio che finiva dove cominciava
la polenta.
Noi che le
palline di natale erano di vetro e si rompevano.
Noi che al
nostro compleanno invitavamo tutti, ma proprio tutti, i nostri compagni di
classe.
Noi che
facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra.
Noi che se
guardavamo tutto il film delle 20:30 eravamo andati a dormire tardissimo.
Noi che
nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.
Noi che il
bagno si poteva fare solo dopo le 4.
Noi che a
scuola andavamo con cartelle da 2 quintali.
Noi che a
scuola ci andavamo da soli e tornavamo da soli.
Noi che se
a scuola la maestra ti dava un ceffone, la mamma a casa te ne dava due.
Noi che se a
scuola la maestra ti metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.
Noi che le
ricerche le facevamo in biblioteca se non avevamo l’enciclopedia “Conoscere”,
mica su Google.
Noi che
compravamo le uova sfuse, e la pizza alta un dito, con la carta del pane che si
impregnava d’olio.
Noi che si
poteva star fuori a giocare a pallone fino a sera.
Noi che
sapevamo che ormai era pronta la cena perchè c’era Carosello.
Noi che il
primo novembre era ‘Tutti i santi’, mica Halloween.
Che fortuna esserci stati!
Alla prossima e buona domenica