Questa sera
niente post anti_Svezia, ma è del risveglio dello spirito primaverile che
vorrei parlare.
Il sole tanto agognato che ti scalda i sensi , che fa dimenticare il torpore che ci ha avvolto, grigio e gelido, fino a qualche giorno fa. Sabato mattina spalanco le finestre e respiro con piacere l’aria ancora frizzante, ma non più gelida, profumata di erba appena tosata.
Mi aggorgo con stupore che i giardini del mio condominio fremono al ritmo dei tagliaerba, mentre una parte dei vicini prendono posizione ai bordi della strada, armati di guanti di stoffa, palette e sacchetti di concimi, intenti a piantare piantine che esploderanno di fiori smaglianti e profumati tra qualche settimana.
Un inprovviso flashback mi ricorda che oggi è il giorno delle pulizie primaverili, alle quali tutti, dico tutti dovrebbero partecipare, infatti vedo anche dei bambini.
Decido di
partecipare anch` io. Per il ritardo troverò una scusa.
Tutti giardinieri, sti`svedesi, basta un pezzetto di terra e te lo riempiono di gioielli della natura, che siano rose rampicanti, gerani, patate, carote o pomodori.
Devo ammettere che mi sono fatto coinvolgere, anche se non ho mai avuto la stoffa del contadino, mi vien voglia di piantare qualche cosa e inizio a scavare una buca in una aiuola dove sarà piantato una specie di piccolo cipresso “mi raccomando Franco minimo mezzo metro di profondità” mi sussurra con voce languida la signora del piano di sopra, Karin pensionata con l`hobby dello jogging a tutti i costi, anhe in pieno inverno a -15. Guadagno il fatidico mezzo metro centimetro per centimetro per spingerci dentro questo accidente di cipresso razza nana.
Comincio a sentire la fatica e una gran seccatura, perché la signora Karin ha versato nella buca un sacchetto di concime puzzolente. Ho i pantaloni imbrattati e questa puzza di pollaio mi dà un cavolo di fastidio, però sapere che il cipresso nano a Natale sarà decorato mi fa piacere, speriamo che non muoia (giuro che lo annaffio…).
Poi spunta una Harley Davidson. No, non dalla terra, ho già cambiato argomento; sarebbe, la adorata motocicletta che Lars nasconde nel garage tutto l’inverno, bella grintosa, la sta lucidando a specchio per esibirla per i viali verdeggianti del quartiere mi viene in mente Marlon Brando in “Fronte del porto”
Propio così la
bella stagione trasforma gli industriosi
svedesi - che siano ingegnieri, medici o maestri delle elementari - in carpentieri
e imbianchini.
Per la verità, l’imbianchino l’ho fatto anch’io, tanti anni fa, quando decisi di mettermi all’opera nella stanza di mia figlia, pitturando per benino le pareti di un intenso “chockrosa”
(color “Miss Piggy”, scelta sua), e riuscirono pure bene. Certo, presi il colpo della strega, una settimana semi paralizzato, però che bella soddisfazione (come vedete ne parlo ancora). Preso dall`entusiasmo volevo rifare anche il tetto ( ok. Rinunciai, incaricai una ditta specializzata.)
Insomma la giornata è stata piacevole ed è finita con la solita grigliata a base di korv ( salciccia a la plastica…)
Così si risveglia la Svezia dal letargo invernale, forte e piena di speranza, perché senza quella, beh, non varrebbe nemmeno la pena di vivere.
E mi ci aggrappo anch’io, a questa ”speranziella” puzzolente di stabbio di gallina ma con l`animo sereno e limpido come solamente il cielo di Stoccolma sa essere.