( Anche se questo non mi sorprende più di tanto ).
Leggetevi questo bell`articolo di Layla Pavone.
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Trovo la
campagna pubblicitaria deprecabile ed offensiva per due sostanziali motivi. Il
primo ed il più importante motivo, dal mio punto di vista, è legato alla tutela
ed alla difesa dell’immagine dei bambini della quale ognuno di noi dovrebbe
essere vigile e strenuo protettore, in qualunque Paese del mondo. Ci sono
azioni e atti sottoscritti tesi proprio ad evitare l’utilizzo improprio o lo
sfruttamento dell’immagine dei bambini, sia a livello internazionale, come
nella Convenzione dei diritti dell’infanzia, in Keeping Children Safe, sia a
livello nazionale come ad esempio la Carta di Treviso e la piu’ recente Carta
di Milano, alla quale molte associazioni e persone hanno aderito, promossa
dall’associazione Terres des Homme . A proposito di questa campagna ho voluto sentire
il parere di Paolo Ferrara, Responsabile comunicazione di Terres des Hommes, il
quale ha dichiarato con sdegno: “La campagna di Liseberg strumentalizza in
maniera inopportuna l’immagine dei bambini, sia perché ne sfrutta il pianto per
motivi commerciali, sia perché mette la loro immagine al servizio dei più triti
stereotipi sulla superiorità dei nordeuropei rispetto ai mediterranei con una
comunicazione decisamente offensiva”.
Il secondo
motivo è che viene ingiustamente ed ingiustificatamente denigrata l’Italia (ed
altri due bellissimi Paesi del Sud Europa), attraverso la sottintesa
strumentalizzazione delle situazione contingente ovvero delle circostanze
politiche ed economiche, il che mi sembra
un azzardo di non poco conto, un’azione davvero poco rispettosa ed etica
da parte di quest’azienda svedese.
Infine, trovo che la creatività sia davvero povera,
becera e per forza di cose molto poco persuasiva. E’ difficile convincere
chiunque che un parco giochi svedese sia meglio della nostra bellissima Italia.
Mi pare che alcuni creativi svedesi siano molto a corto di idee.
NB Aggiornamento:
INTANTO, ieri mattina si era già mosso il direttore generale dell'Enit, Andrea Babbi: «Siamo intervenuti, per via diplomatica, per far ritirare questa pubblicità. Abbiamo parlato con Creta e Maiorca, anche loro colpite da questa campagna. Ci siamo rivolti, a livello europeo, alla European Travel Commission. Attendiamo di avere al più presto delle risposte».
NB Aggiornamento:
INTANTO, ieri mattina si era già mosso il direttore generale dell'Enit, Andrea Babbi: «Siamo intervenuti, per via diplomatica, per far ritirare questa pubblicità. Abbiamo parlato con Creta e Maiorca, anche loro colpite da questa campagna. Ci siamo rivolti, a livello europeo, alla European Travel Commission. Attendiamo di avere al più presto delle risposte».
Dal sito del parco di Goteborg la pubblicità è già stata
fatta sparire. Il governo
greco aveva già protestato vivacemente con tanto di lettere infuocate
all'ambasciatore svedese. Adesso si attendono le scuse ufficiali. Soprattutto
Rimini, che si sente come un amante tradito.