mercoledì 10 aprile 2013

Svezia: "Sulla xenofobia non tornano i conti."

"L`immigrazione deve essere fermata"
Sul razzismo e sulla xenofobia anche in Svezia non tornano i conti. In quello che sembrava essere il paradiso dell’integrazione qualcosa comincia a scricchiolare. Almeno secondo l’ECRI, organismo per la tutela dei diritti umani in seno al Consiglio d’Europa. Che segnala, prendendo atto degli sforzi compiuti da Stoccolma negli ultimi 7 anni, urgenti misure in tre ambiti specifici. 
La prima concerne la segregazione abitativa: il rapporto denuncia una disparità di trattamento nel mercato immobiliare che colpisce in particolare Rom, musulmani, afro-svedesi e richiedenti asilo. Da qui la disuguaglianza in materia di istruzione per i gruppi vulnerabili, ancora vittime di bullismo e molestie. La terza piaga riguarda il sistema legale e i media. 
Solo una piccola percentuale di incidenti e conseguenti condanne per comportamenti razzisti è raccontata dalle radio e televisioni nazionali. Aumentando la tendenza delle vittime a non sporgere denuncia. E soprattutto un clima di diffidenza sociale, in particolare nei luoghi di lavoro e nella sanità.

di Letizia Orlandi


 

Attenzione

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Sono andato, tornato, ripartito.

Sono andato, tornato, ripartito.
E così ora sono qui, in un’altra fase della Vita. Abito vicino al ponte Västerbron, a forma di arpa. E’ bellissimo. La mia gratitudine è a scoppio molto ritardato. Faccio in tempo a dimenticare gli atti, i nomi e i volti prima di aver capito quando dovessi ad ognuno.