Purtroppo
questa notte ci sono stati ancora scontri nelle periferie di Stoccolma, dove
ormai sono 15 i distretti periferici investiti dalle violenze che stanno
assumendo la connotazione della protesta contro la crisi economica e la
disoccupazione, oltre che contro la mancata integrazione degli immigrati. A
Rågsved, nella zona sud, è stata data alle fiamme una stazione della polizia ma
non vi è notizia di feriti. Ad Högsätra è stata attaccata una pattuglia della
polizia ed un agente è rimasto ferito in modo grave. A Skogås, sempre nella
zona sud, è stato incendiato un ristorante e scontri si sono verificati anche a
Husby, nel nord, da dove la rivolta è partita domenica sera
Le proteste sono una reazione alla "brutalità della polizia", spiega Rami al Khamisi, uno studente di legge fondatore del movimento giovanile Megafonen, quasi a voler giustificare gli incidenti, e ha parlato anche di "razzismo" da parte delle forze dell’ordine, che avrebbero apostrofato con il termine "scimmie" alcuni giovani immigrati. -La gente ha iniziato a reagire - ha detto Rami al Khamisi ad un quotidiano locale - alla crescente marginalizzazione e segregazione, sia di classe, sia di razza degli ultimi 20 anni".
Rami al Khamis |
Chiunque si senta "maltrattato dalla polizia dovrebbe denunciarlo", ha replicato il ministro della Giustizia, Beatrice Ask, mentre le forze dell’ordine sono convinte che il diffondersi degli incidenti sia legato ad un fattore di opportunismo.
"Sembra che la gente stia approfittando del fatto che l’attenzione della sicurezza è concentrata sul quartiere di Husby per mettere a ferro a fuoco altre zone della capitale", ha detto il portavoce della polizia Kjell Lindgren, che ha riferito come i rivoltosi siano un "mix di qualsiasi tipo di gente", giovanissimi, ma anche trentenni, stranieri come svedesi.
Il primo ministro Fredrik Reinfeldt ha dichiarato in una conferenza stampa: “Invitiamo tutti ad aiutare a riportare la calma. Gli abitanti di Husby devono riprendere il controllo del loro quartiere. Ci sono gruppi di giovani che pensano di dover cambiare la società con la violenza. Dobbiamo essere chiari: questo non va bene. Non possiamo essere dominati dalla violenza”.
Tuttavia la
protesta ha riportato al centro dell'attenzione il tema dell'immigrazione e
della disoccupazione nell'agenda politica: le politiche governative si sono
infatti dimostrate incapaci di gestire la grande fetta di popolazione (circa il
15%) nata al di fuori dei confini svedesi, e un partito nazionalista di estrema
destra, i Democratici Svedesi, che oggi risulta la terza forza politica del
Paese, secondo i sondaggi in vista delle elezioni del prossimo anno.
Intanto arriva la notizia di due auto date alle fiamme nella città meridionale svedese di Malmö, episodio che sembra sostanziare l'allarme lanciato in questi giorni dalle autorità svedesi su una possibile estensione delle violenze.
(diverse källor)