Emelie Eriksson |
Emelie
Eriksson, una blogger svedese di 24 anni, in un recente post del suo blog –
rilanciato anche da Buzzfeed – ha criticato molto duramente le immagini
promozionali del sito di American Apparel, un noto marchio di abbigliamento
americano che ha più di 260 negozi in tutto il mondo, accusandole di
«diffondere un’immagine della donna davvero degradante».
Nelle foto le modelle sono quasi sempre giovanissime, molto
poco vestite, e vengono ritratte in atteggiamenti parecchio provocanti. Al
contrario, per gli stessi vestiti i modelli maschili vengono fotografati in
situazioni più ordinarie, senza che vi sia alcun riferimento al sesso: la
differenza è particolarmente evidente quando si tratta di pubblicizzare
abbigliamento definito “unisex”, e quindi la stessa camicia viene indossata da
un modello e da una modella.
La stessa camicia a quadri, cara ai boscaioli americani, è
indossata educatamente chiusa dal giovane con la barbetta chiara, ma aperta sul
seno nudo e sulle mutandine bianche da una deliziosa biondina. Ce n'é per far
infuriare bloggers, associazioni dei consumatori e frequentatori della rete
contro la catena di abbigliamento Usa American Apparel accusata di
atteggiamento sessista per le pubblicità dei suoi prodotti nelle quali le
ragazze sono sempre mezze nude, mentre i modelli sono costumati giovani vestiti
di tutto punto.
Certo è che
l'azienda Usa, proprietà del canadese Dov Charney e basata a Los Angeles, è
stata spesso criticata per le sue pubblicità di cattivo gusto e lo stesso
Charney ha detto che il sesso è un elemento che rientra nelle caratteristiche
del prodotto. L'azienda aveva subito simili attacchi, con le stesse accuse di
sessismo, recentemente anche in Gran Bretagna. Non è certamente una bella pubblicità
per chi si fregia di nutrire particolare attenzione per i diritti dei lavoratori
e per la sostenibilità sociale e ambientale della sua produzione.
(diverse källor)