Mi ricordo il primo pediatra di mia figlia in Italia: quasi sempre la visitava per telefono – ve lo assicuro! – e più spesso che no, gli sbolognava un bell’antibiotico, a prescindere dal fatto che Mik. avesse veramente un’infezione batterica o un virus (caso in cui l’ab. non serve a un fico secco). Depennato senza pietà il primo, trovammo un secondo pediatra che visitava davvero Mik. ed era più cauto con la prescrizione di farmaci.
In Svezia la situazione è quasi opposta, ma indubbiamente migliore. Uno dei medici che mi ha visitato di recente, mi ha spiegato che più a nord si va, più la gente e i medici tendono a rifiutare l’ab. Se vai in Tunisia, se lo prendono anche per un'unghia incarnita; se vai in Finlandia, aspettano di avere la febbre a 40,5° per almeno una settimana, prima di valutare l’eventualità di assumerne; così, nelle generazioni, si crea meno resistenza che da noi e non é necessario inventarsi ab. sempre più forti e quindi alla fine dannosi, per sconfiggere i batteri.
L’ultima volta che sono stato malato, al terzo giorno di febbre alta ho contattato il Vårdcentralen affinchè mi visitassero. Tempo di farmi la barba e dopo un`ora ero nel laboratorio analisi dove mi hanno fatto nell’ordine e seduta stante: esame del sangue, esame delle urine (causa febbre alta non capivo perchè dovessi fare la pipì in un bicchiere di plastica e avevo già aperto il rubinetto dell’acqua, pensando di dover bere un po’ per rinfrescarmi) ed analisi di un campione preso dalla gola. Venti minuti netti ed i risultati erano pronti. A parte che in Italia per fare la stessa cosa, ci sarebbero volute due settimane tra richieste, prenotazioni, analisi, ritiro referti, pagamento ticket e nel frattempo il sottoscritto sarebbe o guarito o morto, a seconda dei casi.
scarpa:ECCO |
C’è poco da fare: a livello di sanità, la Svezia ci batte alla grande.
scopiazzato:da dieitalienerin |
"Unicuique suum" e buon fine settimana a tutti.