"Sembra che non siate qui," mi dice un vecchio,
sedendosi accanto a me.
"Sono qui," rispondo io. "Ma dodici anni fa, nel 1986. Seduto su questa stessa panchina con un amico pittore, Anastasio Ranchal. Stiamo guardando mia moglie, Christina, che ha bevuto un po’ troppo e fa finta di ballare il flamenco."
"Sono qui," rispondo io. "Ma dodici anni fa, nel 1986. Seduto su questa stessa panchina con un amico pittore, Anastasio Ranchal. Stiamo guardando mia moglie, Christina, che ha bevuto un po’ troppo e fa finta di ballare il flamenco."
"Ne approfitti," dice il vecchio. "Ma non
dimentichi che il ricordo è come il sale: la quantità giusta insaporisce il
cibo, ma l’eccesso rovina la pietanza. Chi vive molto nel passato, finisce per
non avere un presente da ricordare."
(di Paulo Coelho)
Trovo perfetto questo breve brano di Coelho, dipinge in
poche righe – ma bene – l'arte dell'equilibrio nel campo dei ricordi.
I ricordi fanno parte di noi, sono la vita che abbiamo
vissuto e, un giorno, se saremo fortunati, saranno il motivo per cui avremo
calcato questo palcoscenico. I ricordi servono per rammentarci da dove veniamo,
per capire alcune difficoltà che abbiamo, per trovare la strada per arrivare
dove vogliamo, o per resistere, e poi risollevarci, dalle difficoltà che
incontriamo, ricordandoci di tutte le volte che noi o altri l'hanno fatto.
källa:wolfghost |