Chi si ricorda di Massimo d’Azeglio? Di lui si cita
spesso una frase: fatta l’Italia, ora bisogna fare gli italiani. Per il resto
buio assoluto. Luigi Zingales, economista dell’Università di Chicago nonché neo
consigliere d’amministrazione di Eni, usa un brano dello scrittore e uomo
politico risorgimentale per concludere il suo libro appeno uscito sull’euro,
“Europa o no”. (Se avete voglia di capire i problemi delle moneta unica, le
opportunità e i rischi di una eventuale uscita dell’Italia, è un testo da
leggere).
Al di là dei temi economici la citazione di D’Azeglio è
folgorante. Eccola:
I più pericolosi nemici d’Italia non sono i tedeschi, sono
gl’italiani. E perché? Per la ragione che gl’italiani hanno voluto far un’Italia
nuova, e loro rimanere gl’Italiani vecchi di prima, colle dappocaggini e le
miserie morali che furono ab antico la loro rovina; perché pensano a
riformare l’Italia, e nessuno s’accorge che per riuscirci bisognava che si
riformino loro, perché l’Italia, come tutt’i popoli, non potrà divenir nazione,
non potrà esser ordinata, ben amministrata, forte così contro lo straniero e
contro i settari dell’interno, libera e forte di propria ragione, finché grandi
e piccoli e mezzani, ognuno nella sua sfera non faccia il proprio dovere, e non
lo faccia bene, od almeno il meglio che può. Ma a fare il proprio dovere, il
più delle volte fastidioso, volgare, ignorato, ci vuol forza di volontà e
persuasione che il dovere si deve adempiere non perché diverte o frutta, ma
perché è dovere; e questa forza di volontà, questa persuasione, è quella
preziosa dote che con un solo vocabolo si chiama carattere, onde per dirla in
una parola sola, il primo bisogno d’Italia è che si formino italiani che
sappiano adempiere al loro dovere; quindi che si formino alti e forti
caratteri. E pur troppo si va ogni giorno più verso il polo opposto.
källa:ilgiornale a.allegri |
E’ un passaggio de “I mie ricordi” ed è stato scritto nel 1866, ma descrive quella che sembra una costante antropologica, tipicamente italica, valida anche oggi. La falsa coscienza di chi è in grado di nascondere anche a se stesso le verità più evidenti e di partire lancia in resta una volta individuato il capro espiatorio più utile a nascondere le proprie menzogne e le proprie piccole convenienze.