Così, dal momento in cui decide di fuggire dalla casa di
riposo dove vive senza gioia, proprio mentre fervono i preparativi per la sua
festa di compleanno, Karlsson si imbatte in loschi figuri e poliziotti
incapaci, assassini e banconote, elefanti e bellimbusti. D’altra parte agli
imprevisti è abituato, nella sua lunghissima esistenza gli è capitato, non solo
di entrare in contatto con i grandi della Terra, ma di influenzare alcuni
eventi cruciali della storia dei popoli: «Allan - dice il regista - fa
semplicemente quello che dovremmo fare tutti noi occidentali. Cioè non
preoccuparci del futuro, usare di più l’istinto e non indugiare sul passato. Se
anche solo qualcuno tra il pubblico riuscisse a tornare a casa con questo
messaggio, sarei soddisfatto».
Il primo ostacolo da superare, prima di lanciarsi
nell’impresa del film, era trovare il protagonista, un volto in grado di
sostenere il confronto con quello immaginato dai tanti lettori del libro:
«Volevo che a recitare nei panni di Allan ci fosse un attore adatto a
interpretare tutte le diverse età del personaggio. Ho cominciato a pensare a
Robert Gustafsson mentre leggevo il libro, verso la metà. Era l’unico, secondo
me, che potesse calarsi nella parte in modo credibile e con i tempi comici
giusti. Amo i caratteri forti e la buona recitazione e ho sperato che tutto
questo, una volta sullo schermo, si potesse vedere».
Affrontare la trasposizione di un best-seller (Jonasson ha
ricevuto lo «Swedish book seller award» lo stesso riconoscimento che era andato
a Stieg Larsson per Uomini che odiano le donne), è sempre rischioso: «È vero - dice
il regista - ma, appena ho avuto la possibilità di realizzare il sogno, non ho
potuto resistere. È una storia talmente divertente, con personaggi così ricchi
e sfaccettati e situazioni da commedia fantastiche... Sapevo che le attese per
il film erano molto alte e questo naturalmente rendeva il lavoro più difficile,
ma so anche che per me sarebbe stato sempre meglio girare una buona storia con
aspettative elevate, piuttosto che una storia così così con aspettative basse».
In Svezia, dove il film è uscito durante le ultime festività
natalizie, Il centenario che saltò dalla finestra e scomparve ha incassato 4 milioni di euro solo nei primi
5 giorni di programmazione, un record in linea con lo sforzo produttivo (7
milioni di budget) e anche con una tradizione di comicità «alla svedese» forte
e radicata almeno quanto quella del thriller.
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