Il luogo comune:
Il Paese del pensiero illuminato e progressista, che si fa
in quattro per il rispetto delle diversità.
I fatti:
La Svezia è
stato il primo Paese ad avere un centro di ricerca in biologia razziale, sito
nella città di Uppsala. È lì che l'idea di sterilizzazione
forzata per malati di mente, disabili, gay e minoranze etniche ha trovato per
prima una credibilità scientifica, completa di avallo da parte del
governo—tanto che fino a poco tempo fa la pratica era legale. Prima del 1975,
se venivi beccato dalla polizia con un paio di forbici insanguinate vicino agli
attributi di un somalo gay, tecnicamente la polizia non poteva fare nulla.
Un recente
studio ha dimostrato che chi cerca lavoro in Svezia ha il 50 percento di
possibilità in più di essere chiamato per un colloquio se ha un cognome svedese
e non arabo.
Qualche tempo fa il Ministro della Cultura svedese, Lena
Adelsohn Liljeroth, ha deciso di fare di più per promuovere l'armonia
tra le culture in occasione del World Art Day. Ecco la torta che
celebrava l'evento:
Lei ovviamente è quella col piatto in mano, non quella sdraiata. Da notare le persone dietro, che avranno pensato "Vai, Lena, sorridi, sì, così… questa foto sarà bellissima su Facebook, accompagnata da una didascalia sarcastica sulla fine della tua carriera."
Conclusioni:
Gli svedesi
sono un branco di razzisti che cestinano i curriculum e
cucinano torte di lamponi. Per loro legare le tube a chiunque non incarni l'ideale
eugenetico nazionale è normale quanto allacciarsi le scarpe
(anche se dobbiamo ammettere che l'eugenetica li ha resi estremamente belli).
(anche se dobbiamo ammettere che l'eugenetica li ha resi estremamente belli).
Consigli di viaggio:
By Gavin Haynes |
Livello di razzismo su una scala da 1 a 5 = 5