Insomma io
ci penso ancora. Dopo mezzo secolo, abito ancora in Svezia. Sono a Stoccolma! Franco, timido ragazzino ingenuo della
periferia povera di una cittadina di provincia adesso a distanza di anni ancora
abita a Stoccolma.
Tremila chilometri tra lui – il ragazzino di allora -
e l`uomo maturo di oggi. La
timidezza? Non c`è più. L’ingenuità,
sparita, anche quella. La rabbia? Di un
altro tipo. Il fuoco dentro, beh, ce
n’era molto di più una volta, ma non mi rendevo conto. Sogni tanti, primo
quello si scappare da quella realtà, e sogni immaturi, visioni verdi (e non
parlo di ambientalisti). Diciamo che
quello che abitava al di la delle alpi non capiva una beata mazza della vita.
Ma poi si
parte ugualmente con la speranza che le fiamme che avvincono anima e corpo non
si faranno vive finché non avrai dimenticato quello che hai lasciato o perso in
Italia. Ja! Oppure
hai perso tanto ma ti sei rassegnato.
Anche se in realtà non ci si rassegni mai. Därför (quindi) la rabbia di
cui parlavo, che si chiama anche frustrazione, delusione, ma la voglia di
cambiare tutto c’è ancora e anche forte.Ma manca la temerarietà, il coraggio.
Il controllo. Ci manca ”den skyldige” (il colpevole,) quello che ci tiene
belli a posto nel giardino di casa nostra,con le staggionate alte e ben
definite.
Sono una persona
civile, io, spengo la luce quando esco da una stanza, vado alle riunioni di
condominio eprendo anche appunti. E mi metto a leggere a letto per un pò.
I sogni,
sentimenti, spietati e avventurosi degli anni giovanili (anche quelli che non
sapevamo di avere) si sono vestiti di tinte sbiadite, vestiti di cappotti grigi
color cammello che ti fanno appisolare tanto sono noiosi. Sì, ve lo devo confessare, il beige, le tinte
mute e calme mi fanno venire una barba lunga fino ai piedi.
Non
sappiamo vivere più, noi figli degli anni 60 che hanno cambiato il respiro del
mondo. Viviamo nella paura di dar fastidio a qualcuno semplicemente per essere
noi stessi.
Ci siamo
infilati in un vicolo cieco, senza via d´uscita. Guardiamo il mondo come ci
comanda il cuore ma la paura ci blocca il cervello. Rassegnati, storditi, ma al posto nostro,
come inpone la società.
Anche se io non
vado in giro per le foreste svedesi avvolto in un cappotto grigio color
cammello. A me il rosso piace.