Che gli svedesi vadano matti per i crostacei non è un
mistero. Ma che dopo 200 anni di pace avrebbero dissotterraro l`ascia di guerra per
sferrare un attacco alle astici americane per una questione inrilevante come ”le
misure” non se lo aspettava propio nessuno.
Propio così la guerra delle aragoste tra Svezia e Stati
Uniti è tutta una questione di chele e di chi ce le ha più grosse: le
aragoste americane (Homarus americanus). E per questo motivo quando vengono
messe in un ambiente insieme alle aragoste europee (Homarus gammarus)
gli esemplari femmine ne scelgono gli esemplari maschi per accoppiarsi.
Portando così al rischio di estinzione la specie europea.
La lotta per cercare di bloccare le aragoste americane parte
propio dalla Svezia. Un rapporto di 89 pagine dell’Agenzia svedese per la
tutela del mare lancia l’allarme: i maschi di aragosta di origine
nordamericana (Homarus americanus) hanno le chele più grandi di quelli europei
(Homarus gammarus); perciò se in un allevamento europeo di aragoste vengono
inseriti dei maschi nordamericani, le femmine europee si accoppiano solo con
quelli, le specie si ibridano e in quattro e quattr’otto la varietà europea
scompare. E ormai non è più solo un problema di allevamento in vasche, che
sarebbe arginabile, perché già diverse aragoste americane sono state catturate
in alcune baie della Scandinavia dove vivevano libere. Scappate chissà come, o
liberate di proposito.
La Svezia ha così proposto alla Commissione europea di
valutare un blocco totale dell’import di aragoste americane vive in
Europa, in quanto si tratta di “specie invasiva”. La Norvegia,
nel frattempo, non facendo parte dell’Unione europea ha potuto già imporre il
bando totale e ha persino messo delle taglie sulle aragoste americane catturate
nei suoi fiordi. E l’idea è stata immediatamente ripresa dalla Svezia, dal
momento che per questo non serve il via libera dell’Unione europea.
Gli americani, ovviamente, non l’hanno presa bene.
I
produttori del Massachusetts hanno scritto una lettera al segretario di Stato
John Kerry perché difenda i loro diritti, citando anche uno studio americano
che sostiene che le dimensioni delle chele non contino così tanto
nell’accoppiamento tra aragoste.
Ma per Bruxelles, al momento, resta tutta una
questione di dimensioni.
Vedremo come andrà a finire...!!