Ikea cancella le donne dai cataloghi dell'Arabia Saudita.
A dare la notizia è stato il quotidano gratuito svedese Metro,che ha mostrato il paragone fra il catalogo standard che viene distribuito anche in Italia e quello destinato al mercato saudita, evidenziando come le donne siano state eliminate dalle foto o sostituite con figure maschili. Non solo. Il gruppo svedese ha addirittura il profilo di una designer. "Non si possono cancellare le donne dalla realtà", ha commentato sul quotidiano il ministro per il Commercio Ewa Björling.
A pensare che Italia aveva lanciato la campagna pubblicitaria in difesa dei matrimoni gay. In Arabia, invece, cancella tutte le donne dai cataloghi.
Ecco la doppia morale di Ikea "cuor di leone": coraggiosa e spregiudicata dove può permettersi di fare la voce grossa, politically correct e morigerata laddove potrebbe davvero farsi portatrice dei diritti umani. Viene quasi da chiedersi: perché si batte per matrimoni gay e dimentica invece la condizione della donna nei Paesi islamici?
Ovviamente per una banale strategia di marketing. La campagna pubblicitaria con cui era sbarcata nel Sud Italia era tesa a far parlare di sé, creare la polemica e far in modo che i giornali parlasero del colosso svedese.

Da un articolo
di Sergio Rame